Secondo quanto ha fatto sapere la polizia giapponese in un resoconto pubblicato dal Ming Pao Daily News, alcuni test hanno confermato la presenza di alti livelli del pesticida Metamidofos nei ravioli provenienti dalla Cina.La dose corrispondeva a tremila ppm, che è diecimila volte superiore al livello massimo di sicurezza. Secondo gli esperti una dose così alta di Metamidofos non può essere dovuta ai residui di pesticidi, piuttosto è stato volutamente mescolato nei ravioli.La pratica diffusa della produzione non etica da parte delle aziende alimentari, combinata con le scarse politiche cinesi di regolamentazione, ha portato a complicazioni per la salute per centinaia di migliaia di persone.Le aziende immorali responsabili degli effetti negativi derivanti dal consumo di cibo contaminato spesso non risarciscono le vittime delle pratiche alimentari illegali.I responsabili sono a volte difficili da individuare, perché in molti casi ci sono più gruppi o individui coinvolti.Le vittime includono i bambini che bevono il latte in polvere contaminato, gli abitanti del villaggio che mangiano le colture che sono state annaffiate con sostanze chimiche tossiche e anche consumatori di altri Paesi, che involontariamente mangiano i prodotti alimentari contaminati importati dalla Cina. In cima a tutto ciò, c’è il cuore straziato di famigliari e amici delle vittime, che non sanno mai a chi rivolgersi in quanto i medici si rifiutano di aiutarli.Come è facile ipotizzare rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” finiamo con il mangiarci anche i veleni. Sì, avete letto bene, ci mangiamo i veleni. Infatti Metil Paration, Metamidofos, Etoprofos, anche se ai più sembrano astrusi nomi, null’altro sono che parte di ciò che viene commercializzato, con tanto di autorizzazione ministeriale fino al 2017, come prodotto fitosanitario per l’agricoltura. Sull’etichetta dell’insalata dovrebbero scrivere “prodotto altamente tossico”, “la produzione inquina l’ambiente”, “può uccidere chi lo coltiva”, “per produrlo si può esplodere”, perché questi sono i rischi connessi all’uso di queste sostanze. In Nicaragua hanno vietato e stanno vietando tutti e tre i prodotti tossici sopra citati, tra i principali (“Consenso de las autoridades para prohibir agrotóxicos en Nicaragua”). Noi invece ne proroghiamo l’uso fino al 2017 anche se il metamidofos è un antiparassitario che è vietato in molti paesi sotto tutte le formulazioni e le applicazioni perché è nocivo per la salute umana e l’ambiente. Può essere utilizzato solo per la ricerca o di laboratorio in quantità inferiore a scopi 10Kg.3.Una circolare emessa dal Segretariato per la convenzione di Rottendam ha citato uno studio che mostra una maggiore tossicità del metamidofos su acefato:”In uno studio controllato, dove egli è stato somministrato una dose combinata di metamidofos e acefato maschi e femminili gruppi di volontari, è stata osservata una depressione della colinesterasi prevalentemente in quelli che ricevono più metamidofos: proporzione di acefato (1:4 invece di 1:9).” Una maggiore concentrazione totale (0,2 mg/Kg) somministrata per la più piccola proporzione (1:9), non ha provocato alcun depressione dell’attività enzimatica. L’esposizione umana al metamidofos può causare neuropatia ritardata nell’uomo. Il metamidofos è inoltre tossico per i pesci.
Lecce, 25 maggio 2014
Giovanni
D’AGATA