Ti sentita ridere, tu non lo sai ma ti ho sentita ridere da dietro al telefono. E mi hai affascinato.
E ti ho vista piangere, seduta al tavolo, quando non sapevi che io ero lì, e tu non pensavi che io fossi rientrato; piangevi per me?
E ti ho vista asciugarti rapidamente le lacrime quando ti sei accorta della mia presenza, e corrermi incontro e tuffarti con il viso tra la mia clavicola il collo.
Sì, piangevi a causa mia, ma non me lo dirai mai; hai inventato una scusa, una piccola storia, solo per difendermi dal male che mi avrebbe fatto il saperlo.
E’ stato lì, in quel momento, con il sole delle cinque che entrava radente dalla finestra, che ho capito quanto mi hai amato.