da qui
Concerto di Naji Akim tra gente in canottiera, dame dell’Unitalsi a passeggio in mezzo alle navate, uomini sui sessanta che chiacchierano di chissacché, bambini urlanti in un andirivieni di carrozzine colorate. Una giovane donna si volta a lungo per osservare l’organo, a essere ottimisti; poi anziane che spettegolano, ragazzi disabili che agitano nacchere, religiosi con il saio blu che s’inginocchiano, mogli e mariti dai capelli bianchi che dopo il terzo brano abbandonano il campo biascicando imprecazioni. Le dissonanze della musica contemporanea sono tutte qui, nell’ignoranza della gente semplice capitata per caso nella chiesa aperta al pubblico. Grazie a Dio, al riparo della Santa Casa, la Mater dolorosa non può vedere nulla. Almeno questo le è stato risparmiato.