Alphaville Cineclub presenta “Tempi moderni” una selezione di documentari italiani e non solo alla presenza degli autori

Creato il 25 gennaio 2011 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Il documentario italiano contemporaneo (ma anche il doc vintage che vive di contemporaneità tuttora) sarà al centro della rassegna ‘Tempi Moderni’, in programma all’Alphaville Cineclub da mercoledì 26 a domenica 30 gennaio 2011 presso la sede di Via del Pigneto 283 dalle ore 21.00. La selezione accosta autori, presenti alle proiezioni, e temi diversi ma ugualmente necessari sotto il comune denominatore di quel ‘genere documentario’ che, caduto in disuso fino ad un decennio fa, è tornato di nuovo alla ribalta grazie alla tenacia ed all’impegno di chi ancora oggi vuol raccontare il reale intorno a noi.

Il documentario è stato il primo genere che la storia del cinema abbia frequentato come definire altrimenti le iniziali bobine dei Lumière se non riproduzioni di una realtà attraverso la macchina fissa dei suoi inventori? Tuttavia, a differenza delle opere di fantasia , non ha mai conquistato il grande pubblico e spesso ha occupato uno spazio marginale nella programmazione delle sale o nei palinsesti televisivi. D’altra parte è sempre stato il terreno privilegiato di una riflessione profonda sull’etica, l’estetica e la tecnica del mezzo cinematografico ed ha impegnato la creatività di alcuni fra i massimi registi del ‘900. Recentemente, poi, anche grazie ai progressi della tecnologia che hanno molto semplificato il processo produttivo, ha conosciuto un nuovo sviluppo, accompagnato da una più acuta attenzione di operatori culturali e studiosi. Oggi il documentario sintetizza l’articolato ritratto di una forma espressiva in evoluzione costante e ricchissima di voci e di esperienze, come dimostra la piccola ma nutrita selezione che Alphaville propone ai suoi spettatori.

Mercoledì 26 gennaio la selezione si apre con La bocca del lupo (2009), storia di vinti e di ambizioni mancate in cui ad “avventurarsi” è il regista Pietro Marcello, già autore del Passaggio della Linea, che approda a Quarto dei Mille scortato dal ricordo del romanzo verista di Remigio Zena e poco a poco si addentra nei vicoli, osserva, non giudica, condivide e, con questo passo, lucido e riservato ma anche libero ed evocativo, arriverà fin dentro la casa dei suoi personaggi. Dalla fotografia corale dei genovesi di ieri e di oggi si stringe su Enzo, emigrato siciliano, e Mary, conosciuta in carcere, nella sezione dei transessuali, alla quale Enzo si è legato da vent’anni, sostenuto dal sogno comune di una casetta in campagna. Per Mary, Enzo è apparso da subito una bellezza da cinema, uno che poteva fare l’attore di film western ,per Enzo è lei il vero pilastro della sua vita. Prima della casetta con l’orto e il camino Enzo si è fatto quattordici anni di prigione e Mary lo ha aspettato e ora possono raccontarsi alla videocamera, come una vecchia coppia, dividendosi le frasi, dandosi ragione per amore e per pazienza. Lieto fine malinconico non tanto per i protagonisti di questa storia, sopravvissuti alla ‘bocca del lupo’, quanto per lo spettatore, che si scopre disarmato grazie alle immagini con cui Marcello lo ha portato fino lì, un susseguirsi di finzione e documento a briglia sciolta, capaci di far pensare senza enfasi ma con partecipazione sincera. Prodotto dalla Indigo film di Nicola Giuliano e Francesca Cima, da L’Avventurosa di Dario Zonta e dai Gesuiti della Fondazione San Marcellino, la visione verrà introdotta da Padre Alberto Remondini.

Giovedì 27 gennaio la serata è dedicata al giovane regista Simone Amendola, presente in sala, autore di cinema e teatro e collaboratore di Citto Maselli e Ken Loach. Tra il 2009 e il 2010 sono usciti il suo primo lungometraggio, il docu-film Quando Combattono gli Elefanti (riconosciuto di ‘Interesse Culturale Nazionale’) ed il documentario Alisya nel Paese delle Meraviglie (premiato in molti festival, acquistato da Rai Tre in virtù della vittoria al Premio Ilaria Alpi), entrambi in visione ad Alphaville. Quando combattono gli elefanti (2009) racconta del 15 agosto 2008, quando Trenitalia licenzia per la seconda volta il macchinista e delegato per la sicurezza Dante De Angelis (in seguito alle dichiarazioni pubbliche sull’insicurezza degli Euro Star). È la fine paradossale di questo film, in cui oltre al primo licenziamento dello stesso De Angelis, si mostrano le rivendicazioni dei ferrovieri italiani abbandonati dallo stato e dai sindacati ad un lavoro a ciclo continuo in cui incidenti e licenziamenti a chi parla in televisione o si rifiuta di guidare treni insicuri sono all’ordine del giorno. La precarietà dei ferrovieri assomiglia alla condizione di una ragazza che subisce le scelte dei genitori: è la storia di Lessyta, una quindicenne di colore che non vuole lasciare la casa sulla ferrovia dove è nata e cresciuta.

A seguire sarà possibile assistere alla proiezione di Alisya nel Paese delle Meraviglie (2010), vita, simile a quella delle banlieus parigine, dei ragazzi di seconda generazione alla periferia della Capitale. Il filmato registra le storie di alcuni giovani abitanti di Cinquina, quartiere periferico di Roma dove l’integrazione è già una realtà nonostante il disagio sociale, che iniziano a leggere il proprio futuro attraverso gli occhi della neonata Alysia. Nel 2011 Simone Amendola sarà presente alla 54 Biennale d’Arte di Venezia con il video Narciso.

Luca Tarantelli e Monica Repetto, autori di La forza delle idee (2010), introdurranno la proiezione del loro lavoro venerdì 28 gennaio alle 21.00. Il documentario ricorda, anche con filmini familiari, la vita ed il lavoro dell’economista Ezio Tarantelli attraverso le parole e le interviste contemporanee che il figlio Luca ha raccolto in occasione del venticinquennale della sua scomparsa, quel 27 marzo 1985 in cui cadde per mano terrorista.

A seguire sarà possibile assistere alla proiezione del documentario ancora contemporaneo di Louis Malle Humain trop humain (1974). Siamo a Rennes, Bretagna, 1972 in uno stabilimento modernissimo della Citroën. Senza commento orale, solo i rumori delle macchine al lavoro. Le condizioni “inumane” di lavoro alla catena di montaggio della fabbrica di automobili   sono sintetizzate dalla fatica di anonimi uomini e donne che ripetono monotonamente gli stessi gesti. Una splendida testimonianza che ha fatto epoca.

Sabato 29 gennaio alle 21.00 è prevista la proiezione di Prisma Pasolini (2010) alla presenza dell’autrice Daniela Molina . Il documentario mostra un profilo del grande intellettuale realizzato attraverso la stessa testimonianza dell’artista, le immagini della Roma di allora e le parole di chi lo ha conosciuto e ha lavorato con lui, dai fratelli Citti a Piera degli Esposti fino a Ninetto Davoli.

La seconda proiezione è dedicata al bizzarro documentario low budget Il segretario generale del Partito Comunista Italiano Marxista Leninista, girato tra il 2008 e il 2009 , realizzato e prodotto dal filmaker Antonio Morino, presente in sala , in collaborazione con LAND comunicazioni, presentato al Festival di Bellaria nel concorso ANTEPRIMA DOC. Il futuro dell’umanità sarà comunista, di questo ne è certo Domenico Savio, il segretario generale del partito comunista italiano marxista leninista. Con l’aiuto del fedele figlio Gennaro e della sua tv sovietica fatta in casa, Savio affronta in uno scontro fratricida gli ex compagni di partito al fine di realizzare il suo obiettivo: la costruzione del socialismo reale nell’Italia del 2010.

Ed infine, domenica 30 gennaio, Alphaville conclude la sua selezione di documentari contemporanei con l’attore di cinema, teatro e tv Roberto Nobile, che introdurrà la proiezione del suo recente lavoro Miseria e nobiltà (2010), viaggio attraverso alcuni attori italiani (M.Buy, S.Orlando, R.Helitzka, G.Colangeli, E.Germano…) alla ricerca del perché di questa scelta professionale, con un’attenzione particolare ed amichevole alle loro esperienze di vita e di lavoro.

A seguire, per tornare alla finzione intessuta però di realtà, Gianclaudio Cappai introdurrà la proiezione di Se questo è un uomo (2009), piccolo film  dal fascino realista   che tanto successo ha avuto in importanti Festival di settore (Venezia, Sulmona…), in cui si raccontano le paure ed i malesseri di una famiglia  schiacciata dalle tensioni e dal caldo opprimente del casale di campagna in cui è morbosamente riunita, epilogo senza futuro per chi non è riuscito nemmeno ad immaginarlo.

Per informazioni:
Cineclub Alphaville


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