Magazine Cinema

Alphaville Cineclub presenta “UNTITLED – l’artista e la pittura in sei pellicole d’autore”

Creato il 14 dicembre 2010 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Alphaville

Alphaville Cineclub propone, dal 15 al 19 dicembre 2010 alle ore 21.00 in collaborazione con il Municipio Roma 6 e lo studio di pittura Artèrìa, la rassegna cinematografica “UNTITLED – l’artista e la pittura in sei pellicole d’autore”, selezione di lungometraggi  e medio metraggi dedicati alla figura del ‘pittore’ non solo in veste di artista ma anche ed in particolare attraverso il suo vivere ed il suo sentire quotidiano.

Le proiezioni si svolgeranno dunque ad Alphaville Cineclub (Via del Pigneto, 283 – Roma) nelle serate del 15 e 16 dicembre alle ore 21.00 e proseguiranno nelle serate del 17, 18, 19 dicembre presso lo studio di pittura Artèrìa (Via Brancaleone 11/13) sempre alle ore 21.00, dove è prevista una collettiva di opere pittoriche contemporanee.

Esistono artisti che dipingono ciò che vedono, altri che dipingono ciò che ricordano o ciò che immaginano, altri che sono tali per volontà del gallerista di turno…

Il ruolo dell’artista ha sempre subito cambiamenti di rilievo nel corso dei secoli; se, nel Rinascimento, artista voleva dire personalità fuori dal comune e dunque rispettata ed idolatrata perché oltre il ‘vedere’ di tutti, nell’Ottocento il raggiunto sviluppo tecnologico fa entrare in crisi il ruolo fino ad allora ricoperto dall’artista, dando un grande contributo alla nascita del mito del maestro genio sregolato e solitario, in concomitanza con la reale situazione di vita di alcuni di essi, creando così uno stereotipo che finisce per influenzare a lungo il modo di considerare chiunque sia dotato di qualità creative. Le avanguardie del ‘900 contribuiscono notevolmente a definire la posizione dell’artista nei confronti della società e della storia, demolendo in gran parte il suo carattere elitario e facendone un individuo calato nella realtà del suo tempo, non più un sognatore perso nelle sue fantasie, come poteva venir concepito in epoca romantica, ma da una parte un professionista integrato nel suo stato (si veda ad esempio come Marcel Duchamp o Fernand Léger, avessero compreso il ruolo sociale dell’artista nell’era industriale), dall’altra un sensibile anticipatore del futuro, in grado di captare le esigenze del suo tempo e svelarle al resto degli uomini. La perfetta integrazione con la struttura sociale viene raggiunta per la prima volta in America, con l’affermarsi della Pop Art.

In questo ambiente, negli anni ‘60, l’artista che meglio rappresenta la situazione vigente, Andy Warhol, è soprattutto un ottimo operatore economico, un imprenditore di sè stesso, un professionista che produce arte come fosse un qualunque prodotto di consumo, con un suo valore, un suo prezzo di mercato, secondo le più corrette regole di marketing. Inevitabile chiedersi a questo punto quale sia il ruolo dell’artista contemporaneo.

Nell’epoca dei media avanzati sembra comunque conclusa l’era del conflitto tra arte e società, anche se resta alto il rischio della reciproca indifferenza se non della separazione tra l’arte ed il suo pubblico.

Ma, oggi come ieri, il ruolo fondamentale dell’artista resta quello del ricercatore, che, quand’anche impegnato in una ricerca inutile, dimenticata, oscura, riesca a diventare alla fine il protagonista e l’interprete dell’evoluzione culturale, attualmente mediata e supportata da efficaci forme di comunicazione, impensabili in passato.

La ricerca dell’artista di oggi, il suo ruolo in una società moderna, può voler dire proprio questo: la capacità di integrare sul piano formale linguaggi specifici di due mondi diversi, quello tecnologico-economico e quello creativo-artistico, affrontando le nuove, grandi tematiche proposte dall’avvento dei mezzi digitali.

La selezione di Alphaville inizia mercoledì 15 con la proiezione di Andrej Rublev (1966), capolavoro del grande regista russo Andrej Tarkovskij dedicato al monaco Rublev, pittore di icone nella Russia devastata dalle invasioni asiatiche del XV secolo per poi continuare giovedì 16 con Pollock (2002), bio-pic dedicato al pittore dell’action painting e del dripping a firma Ed Harris.

Venerdì è prevista la proiezione di Un tranquillo posto di campagna (1968), film sulla pittura , in particolare la Pop Art, firmato Elio Petri, grande prova virtuosa di tecnica del linguaggio cinematografico da parte del regista mentre sabato sarà possibile assistere alla proiezione del lungometraggio sudcoreano Ebbro di donne e di pittura ( 2002), raffinata composizione pittorica in chiave cinematografica della vita e delle opere di Jang Seung-Ub, artista stravagante ed anarchico sconosciuto in Europa, ma notissimo nella sua terra.

Domenica la rassegna si conclude con la proiezione di L’artista (2009) di G.Duprat e M.Chon, storia tragicomica a cinepresa ferma di un infermiere che fa suoi i disegni di un paziente e diventa in poco tempo famoso, osannato dai critici e corteggiato dai collezionisti… A seguire sarà possibile assistere alla proiezione del documentario di H.G.Clouzot  Le mystère Picasso (1955), in versione originale, primo vero film sulla pittura nella storia del cinema e primo film sulla realizzazione di un opera in tempo pressoché reale che nasce davvero sotto gli occhi dello spettatore, non senza una indotta suspense regalataci dal sapiente regista!

Le proiezioni saranno precedute dalla visione di corto e mediometraggi dada e surrealisti.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :