Arrivato sul piazzale del Cavone alle 9:30, tempo di infilarmi gli scarponi, buttarmi lo zaino sulle spalle...E via!!!
L'aria era frizzante e tutt'intorno era pace e silenzio. Non c'era nessuno il parcheggio era vuoto. Solo in quota ho incontrato un po' di persone.
Imbocco il sentiero che costeggia il Lago del Cavone e il Rifugio omonimo e mi dirigo verso la Valle Del Silenzio.
La salita e' ripida e costante, affiancata da un tumultuoso torrente e in poco tempo giungo al pianoro che immette nella Valle.
La prima volta che vidi la Valle del Silenzio e' stato circa 13 anni fa ed ci lasciai gli occhi e soprattutto le orecchie!!
Si si...avete capito bene le orecchie..!! Difatti non a casa gli e' stato attribuito quel nome. E' un luogo in cui davvero c'e' un silenzio quasi ovattato, la valle e' circondata tutt'intorno dal contrafforte del Corno alle Scale e dal Monte La Nuda, creando una sorte di anfiteatro naturale!
D'inverno e' la zona in assoluta più' a rischio valanghe dell'intero comprensorio.
Dopo qualche minuto di ammirazione ho proseguito per il sentiero in direzione della Passo della Porticciola.
Il fondo del sentiero era abbastanza buono, umido e a tratti ghiacciato dove erano presenti dei piccoli rivoli d'acqua.
Arrivato alla Porticciola la vista davanti a me era maestosa: il Cimone davanti a me, ricoperto dai circa 1600 in su di un soffice manto nevoso, in lontananza tutta la catena alpina , dove data la limpida giornata , si poteva scorgere facilmente anche l'intero Gruppo dell'Adamello e il Monte Disgrazia; e sulla mia sinistra la salita che portava alla Vetta del Corno alle Scale.
Il vento era abbastanza forte e il raffreddamento (wind chill) era abbastanza fastidioso. Difatti la temperatura era intorno ai 2°C e sicuramente a occhio e croce la temperatura percepita dal corpo a causa dei venti sostenuti era sicuramente abbondantemente sotto lo zero!
Ripartito immediatamente sono arrivato sulla vetta del Corno al cospetto dell'enorme croce metallica: la vista era davvero stupenda con un cielo blu quasi finto!
Continuando la mia escursione percorrendo tutto il crinale, ho attraversato il Passo dello Strofinatoio e mi sono diretto fino al Lago Scaffaiolo.
Il rifugio Duca degli Abruzzi era chiuso come e' regola nel periodo di Novembre e quindi .....niente grappa....vabbe' .
Un veloce panino semi congelato con prosciutto crudo e fontina, un pezzo di cioccolata fondente extra-extra, che non può mai mancare dopo la fine di un "lauto" pasto come questo e giù' sul rive del lago a scattare un po' di foto....anche perché' di giornate cosi se contano se va bene 1-2 al mese, ergo 10-12 all'anno!!!
Mi ha fatto sorridere e allo stesso tempo incazzare (poi subito dopo vi spiego perché incazzare) l'arrivo di 6 ragazzini (il più' grande avrà' avuto 18 anni) che si sono presentati al Rifugio Scaffaiolo alle 13.00 rimanendo sbigottiti nell'aver trovato il rifugio chiuso e domandandosi dove avrebbero potuto mangiare un boccone e soprattutto riscaldarsi un po'!!!
Non vi dico come erano vestiti....Anzi no ve lo dico e poi capite come spesso e volentieri succedono i famosi incidenti in montagna e le testate giornalistiche si riempono di titoli del tipo "La montagna uccide ancora" oppure "Ancora una volta la montagna chiede il suo tributo di vite umane" ma dico io.... ma siamo scemi!!!!!!
Piu' della meta' degli incidenti gravi o addirittura mortali avvengono a causa di uno scarso equipaggiamento e di una scarsa conoscenza del territorio! Adesso avete capito perche' tendo ad incazzarmi quando vedo ste cose. Comunque.... i 6 baldi giovani erano vestiti con scarpe da ginnastica, jeans, magliettina di cotone e giubottino di Jeans...che fa molto figo.....ma allo stesso tempo fa anche molto pirla.....specialmente quando rischi un ipotermia e la rottura di qualche arto....Sai com' è: siamo al 26 Novembre a 1787 mt d'altezza!!!!
Il mio semplice consiglio spassionato e' stato: "ragazzi vi conviene tornare giù' in fretta prima che vi congelate se volete riuscire a mangiare un boccone al Rifugio Cavone; anche perché alle 14:00 circa chiudono la cucina e dopo vi attaccate al tram!"
La loro risposta e' stata:"Ok non ti preoccupare grazie 1000!" e qualcuno del gruppetto ha sussurrato a bassa voce" forse mi sa che ha ragione non abbiamo neanche da mangiare e fa molto freddo conviene che scendiamo..." e la risposta e' stata" Oh..ma sei fuori siamo appena arrivati!!!!"
Comunque sia "uomo avvisato mezzo salvato" e io ho proseguito lungo il sentiero 331 che scende dietro allo al Rifugio e si getta nella vallata al cospetto della Cima dello Spigolino entra dentro il bosco scendendo verso la selvaggia Val di Gorgo per poi arrivare al parcheggio all' inizio degli impianti di risalita delle Polle e da li al piazzale al Cavone dove avevo lasciato la Terios.
Arrivato al parcheggio intorno alle 15:00 ho buttato lo zaino in macchina mi son tolto gli scarponi e mi sono fiondato e mi sono fatto un bel caffè caldo bollente, una deliziosa torta ai frutti di bosco fatta in casa (guai andare al Corno senza mangiare una fetta di torta, sarebbe un sacrilegio!!) e un ottima grappa al mirtillo (anche quella di produzione propria).
Indovinate chi si' sono presentati mentre stavo gustandomi davanti alla stufa svedese accesa nel rifugio il mio delizioso grappino: i "6 allegri ragazzi morti" che hanno varcato il rifugio con aria quasi spettrale, bianchi come dei cadaveri.
Ora tenete conto che gli ho visti intorno alle 13.00 su al Lago Scaffaiolo e ad arrivare quaggiu' al Rifugio Cavone s'impiega neanche un'ora.....Vi chiederete ma dove sono stati per arrivare alle 15 passate...? Semplice: si erano magicamente persi!!! Il freddo intenso, la fame e l' "ottima conoscenza del territorio" hanno aiutato i nostri amici a perdere la "retta via"!
Alla loro richiesta di potere mangiare qualcosa il gestore del Cavone (persona gentilissima, poco sorridente e soprattutto molto schietta) ha mormorato qualcosa poco comprensibile ma anche poco gentile, ha scosso la testa ed e' andato in cucina a vedere se c'erano avanzi... e in men che non si dica uscendo dalla cucina ha esclamato con la sua voce baritona: "C'e' rimasta un po' di polenta per 3 persone con il cinghiale e un po' di pane..se vi va bene...."...e ovviamente gli "allegri ragazzi" non si sono fatti ripetere il menù due volte e si sono subito seduti in trepida attesa!
Robe da matti!!!
Tornando a noi, la giornata e' stata stellare, come avete potuto vedere dalle foto, e io personalmente ne avevo bisogno per ricaricarmi un po'!!
Davvero quando calzo gli scarponi e mi metto sulle spalle lo zaino entro in un'altra dimensione e in alta montagna riesco davvero a ricaricare le batterie per affrontare meglio gli impegni e i problemi di tutti giorni...anche perché come canta Richie Sambora nel suo splendido album "Undiscovered Soul" : "Hard Times Come Easy......", quindi meglio "rifocillarsi" di sane energie ogni qualvolta e' possibile....
Alla prossima