Alterra - L'alleanza dei tre

Creato il 03 marzo 2012 da Narratore @Narratore74

Ognuno di noi è vittima di alcuni comportamenti che lo spingono verso gesti quasi automatici.Uno di questi riguarda i libri. Anzi, per l'esattezza le librerie. Quando voglio comprare un libro o semplicemente mi va di curiosare fra qualche scaffale, capita, a volte, che venga attratto da un particolare libro. Di solito non conosco il testo che mi salta all'occhio, si tratta solo di un richiamo, magari dettato dalla copertina, dal titolo, o semplicemente dalle dimensioni. Se l'attrazione è potente, prendo il libro, senza nemmeno aprirlo, e lo porto a casa… certo che li pago, che credete! Ammetto che come vezzo può risultare pericoloso, infatti non è la prima volta che mi ritrovo con qualche schifezzuola dimostratasi l'esatto contrario di ciò che prometteva. Ma ci sono occasioni in cui il gioco vale, per così dire, la proverbiale candela.
È il caso di questo Alterra, primo romanzo di una trilogia di prossima pubblicazione, scritto da Maxime Chattam. La storia è di quelle che vanno tanto in questo periodo, quell'urban fantasy che pare andare tanto di moda. Ma in questo caso non siamo di fronte a vampiri smielosi o strani e contorti rapporti di amore/odio. In questo Alterra il fulcro è l'epurazione totale, o quasi, del mondo. Una notte, per la precisione il 26 dicembre, una tempesta di dimensioni gargantuesche si abbatte su tutto il globo. Strani fulmini si aggirano per le strade, entrando nei palazzi, nelle case della gente, con lo scopo di scovare e vaporizzare, letteralmente, tutti gli adulti, colpevoli di aver lasciato il mondo allo sbando e di averlo danneggiato come mai era successo nella sua storia. Al risveglio Matt, il protagonista, scopre una città coperta da una coltre pesante di neve. Solo, spaventato (ma nemmeno troppo, diciamolo…) parte alla ricerca dei possibili sopravvissuti. Prende così il via un viaggio che potrebbe essere definito una bella favola moderna, con gruppi di bambini sparsi un po’ ovunque che cercano di sopravvivere e andare avanti in un mondo che pare completamente stravolto. Sì, perché se da un lato il pianeta sembra aver risparmiato i bambini, forse considerando che da loro potrebbe arrivare un nuovo ciclo, dall'altro non gli ha reso certo le cose facili. La vegetazione, di qualsiasi tipo, cresce incontrollata, arrivando a ricoprire intere città in pochi giorni, e anche la fauna pare aver subito la stessa sorte, con frotte di creature pronte a sbranare i nostri piccoli Pan (così decidono di chiamarsi d'ora in poi i bambini, in onore dei bambini sperduti) a suon di morsi e lacerazioni molto dolore. Ma i bambini non sono soli: gli adulti, quelli che sono sfuggiti alla vaporizzazione, sono mutati, almeno alcuni, diventando Divorati, non più umani si aggirano fra le terre come moderni zombie. Quelli invece scampati a questa mutazione fisica, ne hanno subita una peggiore, a un livello più mentale, diventando semplici portatori di morte, intelligenti e razionali, i Cinici.
Cosa va e cosa no… In primis la trama: regge, anche se in alcuni tratti pare un po’ troppo scontata e forzata. Ma vedere questi piccoli eroi che si arrabattano per trasformare un mondo ostile nel loro nuovo mondo, fa tenerezza. Ma poi, come in tutte le cose, ci sono degli aspetti che non riesco a comprendere. I bambini, nel loro essere piccoli, si comportano da adulti, parlano da adulti, lottano da adulti. Che debbano crescere in una notte sola per far fronte alle novità che il destino gli ha preparato, non lo metto in discussione, ma che un mocciosetto di appena nove anni diventi una sorta di highlander con la spada, beh, scusatemi ma mi sembra un po’ troppo. Ma cos'è un fantasy, senza il fantasy? E qui arriviamo alle note dolenti, a quello stereotipato che ormai mi fa urlare di rabbia ogni volta che me lo ritrovo davanti: perché in ogni caspio di storia fantasy ci sono cattivi a quanto pare prodotti in serie, che hanno stabilito la loro fortezza al sud, e che sono in perenne ricerca del nostro protagoniste perché portatore di… non ve lo dico, visto che non vorrei rovinarvi la lettura. Non posso considerarmi un accanito lettore di fantasy, ma qualcosa l'ho pure letta nella mia vita. E rendermi conto che un genere che potrebbe dare molto di più di quanto si vede sugli scaffali delle librerie sia oscurato da decine di produzioni mediocri, mi rattrista.
Però, concludendo, questo Alterra non è la cosa peggiore che possiate trovarvi a leggere. Anzi, per certi versi è godibile, scritto con uno stile senza troppe pretese, fluido e lucido come una bella copertina patinata. Non ci si inceppa nella lettura, i capitoli sono brevi il giusto e le sorprese, anche se molte rovinate da una costruzione troppo ovvia, non mancano. La cosa più bella, ma questa è pura questione di gusti, è la rappresentazione di un mondo vivo, una creatura che decide un giorno di liberarsi di ciò che le fa male, per puntare poi su chi potrebbe, un giorno, ricreare una società nuova con nuovi principi. Ma la domanda più importante che mi faccio è: leggerò gli altri due capitoli, quando usciranno? Forse… Forse perché come ho detto non siamo di fronte a quel capolavoro che fa urlare al miracolo, ma rimane comunque una storia leggera, utile per qualche ora di svago, che non cade nella trappola della banalità come tanta altra robaccia in giro. Vedremo...

Qui il booktrailer


Un ultimo accenno dovuto: la realizzazione grafica è un lavoro pressoché perfetto: edizione rilegata, decorata bianco su nero, il tutto impreziosito da una sovracoperta di lusso, nera e color bronzo, con decorazioni a sbalzo, lucide e intriganti. Un ottimo esempio di come può essere curata la copertina di un libro.
Fazi Editore - 382 pagine - ISBN 9788876250989 - 18,50 €

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