“Altra parte di me”. Poesie. E segnalazione “La lebbra” di Iannozzi Giuseppe

Creato il 01 febbraio 2014 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

Altra parte di me

di Iannozzi Giuseppe


Leggi:

“La lebbra” di Iannozzi Giuseppe. Romanzo contro l’islamofobia ambientato a Torino. Recensione di Federico Castelli (aka Folletto Peloso)

Giuseppe Iannozzi e «La lebbra». Intervista di Francesca Ancona per «Beautiful Controcorrente»

«La lebbra» di Giuseppe Iannozzi – la pagina dedicata al libro

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La lebbra
Giuseppe Iannozzi
Ass. Culturale Il Foglio

Collana: Narrativa
Data di Pubblicazione: 2013
Pagine: 150
ISBN-10: 8876064540
ISBN-13: 9788876064548
Prezzo: € 14

IBSAMAZONin MondadoriLibreria UniversitariaUnilibro dall’editore Il Foglio letterario


ROSA DI COMPLEANNO

E tu nulla mi dici
Il silenzio tieni
fra le labbra
quasi fosse un bacio
E tu nulla mi dici
Ma io immagino
gl’occhi tuoi
che prendono su
sospetto sognante
di nuovi amori
E chiusa in te
piano te li racconti
con muto ardore
che non posso udire
E tu nulla mi dici
Sol ti tradisce
una nota di rugiada
su quella rossa rosa
nascosta nella timida
piega dei giovani seni
Solo una lacrima
d’ingenuità di felicità
che piano scivola via

E tu nulla mi dici
ed è il tuo compleanno

ALTRA PARTE DI ME

E’ un’altra parte di me
che lascia il soldo
al soldo dei bravi manzoniani
innominabili
E’ solo un’altro secco No
che butta giù il castello di carte
in cambio d’una canna di pistola
in bocca alla piccola lolita
E’ solo un picchiare
sulla macchina per scrivere
e andare a tempo di Cadillac
E’ solo per non dar via il culo
al primo che viene col viagra

Ah, ah, ah – The Rolling Bones
Ah, ah, ah – The Creeping Doors
Ah, ah, ah – The Rolling Moons

Non sulle mie ginocchia, Bambina
Ho altro a cui pensare, quel che si dice
un party esclusivo
- esplosivo

Devo pensare all’Innominabile
Ma ho perso tempo, mi aspetta
“Il biglietto esploso”, il resto
tutto il resto non conta più
da adesso in poi, da adesso in poi

KATIA

Katia, non ho idea
se sappia io oggi donar
dell’amor l’essenza
o sol la quieta sua assenza
che fa tremar
il core dentro al petto
fino a schiantarlo
piangente al tappeto a letto
per lì rimanere
in solitudine
scandendo però
contratte passioni
troppo fragili
perché potessero esser osate
o raccontate a l’orecchio di dio

Non so, non so
quale la vita che si spande
al di là delle nuvole di tempesta,
di tutta questa aliena disamistade
Eppur sì, ancor credo
che un domani
il novo dì sarà di festa:
ché già forte è in testa
l’imago dei tanti pidocchi d’oggi
all’inferno finiti schiacciati
bruciati da quell’ignoranza
che con tanta facilità
per il mondo portarono
facendo triste novero
d’innocenti al massacro