Nel 1987 i Duran Duran non mi piacciono, ma un mio amico tornato in licenza a Roma vuole vederli a tutti i costi, così mi lascio convincere e compriamo i biglietti. Va tutto storto. Piove a intermittenza e all'interno dello stadio c'è un'umidità pazzesca, poi dal momento che sono circondato da giovanissime urlanti accompagnate dai genitori, mi sento vecchio anche se ho soltanto ventun'anni! Qualche ragazza sviene per il caldo e l'emozione, noi siamo vicini al palco e in un paio di occasioni aiutiamo quelli del servizio d'ordine a metterle in salvo. Verso la fine dello spettacolo mi fanno male i piedi, la mia maglietta è zuppa e non vedo l'ora che tutto finisca. Ma dopo quell'incontro traumatico i Duran iniziano a starmi simpatici!
Non sono un fan di Michael Jackson, non ho mai comprato un disco con il suo nome in copertina, ma naturalmente conosco la maggior parte delle canzoni della serata, considerato il successo planetario di THRILLER e del recentissimo BAD. Dentro lo stadio, circondato da una marea umana in visibilio, mi sento vagamente a disagio e poco interessato a quanto sta per accadere. Poi però assisto ad uno spettacolo di ottimo livello, anche se piuttosto lontano dai miei gusti musicali, e devo riconoscere a Michael una grande professionalità e un innegabile talento. Un concerto che ancora oggi ricordo con un certo piacere.
Lo so, spesso mi capita di andare a vedere concerti di artisti che non rientrano nella mia sfera d'interessi, e questo non fa eccezione. Nulla contro Bono e compagni, sei anni prima THE JOSHUA TREE è stato la colonna sonora di un periodo molto intenso della mia vita, ma la musica degli U2 non mi ha mai colpito più di tanto. Comunque durante il concerto mi diverto e, lo confesso, quando arriva WITH OR WITHOUT YOU mi emoziono ripensando ai tempi di Joshua! Il momento più intenso della serata però lo vivo dopo che la band è uscita di scena, grazie alle note di CAN'T HELP FALLING IN LOVE cantata da Elvis che si diffondono nello stadio. Pura magia...