Magazine Diario personale

Altro che sballo, meglio i balli alla reggiana.

Da Gattolona1964

In questa torrida e lunga estate si susseguono senza sosta, da giugno a settembre inoltrato,le feste di paese, le sagre, le tortellate, le grigliate, le gnoccate, le pesche di beneficenza in ogni angolo, borgo,paesino della nostra Pianura e del nostro Appennino Reggiano.Per la delizia dei nostri palati e la croce della nostra linea, ci si ritrova dopo l’estate con qualche chilogrammo in più, ma con il piacere di aver assaggiato tutte e dico tutte, le nostre specialità culinarie, ed alcune volte quelle di altre regioni Italiane.Sono più che d’accordo e in sintonia, con queste feste tipicamente estive, ma mi pare che manchino alcuni ingredienti speciali, da ritrovare e da riassaporare con piacere e con gusto, al pari di una bella costata di manzo alla griglia. Non sono mai riuscita a vedere e a conoscere le nostre tradizioni, riguardo ai balli e ai costumi che indossavamo un tempo, non sento mai la musica con la quale danzavano le nostre nonne.Non scorgo in qualche borgo antico che ben si presterebbe, ragazzi e ragazze in costume tradizionale Reggiano, che ballano e cantano melodie del tempo che fu. Confesso che mi manca molto la conoscenza delle nostre origini dal punto di vista musicale, floreale, ludico. Ambirei molto conoscere le fogge ed i colori degli abiti delle nostre mamme e nonne, quando si “adornavano il capo ed il corpo” per quel dì di festa. Dobbiamo ricordarci che oggi, siamo il frutto di quello che erano i nostri genitori ed i nostri antenati:abbiamo nel nostro sangue e nel nostro DNA le nostre tradizioni,nessuno deve dimenticarlo.Non credo che voi ragazzi d’oggi perdiate credibilità e stima, o vi  sentirete ridicoli agli occhi dei vostri amici, se indosserete gli abiti colorati, festosi e sicuramente allegri, per danzare almeno una volta balli tranquilli, senza l’ausilio di musica assordante nelle orecchie.Balli antichi, puliti e gioiosi per farvi sentire che non esiste solo il rumore. Perciò balli sì, ma senza sballi.

Risposta del capocronista Dottor Davide Nitrosi.

Apriamo le danze, cara lettrice.  Ha ragione,  oltre ad imparare salse e merengue, non sarebbe male conoscere i balli tradizionali Emiliani. Senza però fissarsi troppo e senza negarsi le novità. D’altronde i balli viaggiano con gli uomini.I passi di danza che noi accenniamo vantano una storia assai lunga,hanno percorso giri tortuosi per arrivare fin qui.Magari sono appartenuti ai nostri antenati celti o latini, magari sono arrivati a bordo delle navi saracene o sulle note di polke austro-ungariche.Il ballo è cultura e non ha confini: ieri come oggi.

Giovedì, 20 Agosto 2009.



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