Alzheimer, individuata la molecola che impedisce al cervello di “ripulirsi”

Creato il 11 settembre 2014 da Nicola933
di Rosalba Caruso - 11 settembre 2014

Di Rosalba Caruso. La ricerca in questione è targata Made in Italy. Si tratta dello studio avviato nei laboratori del Nico (Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi), in collaborazione con l’Università di Torino. I ricercatori hanno individuato un meccanismo che impedisce alle cellule di effettuare il loro naturale ricambio, difetto che favorisce l’Alzheimer. La malattia è legata all’accumulo nel tessuto cerebrale di peptididi amiloide, che impediscono la ricostituzione di nuove cellule.

L’Alzheimer, infatti, è frutto di un meccanismo di degradazione che blocca il normale processo di autofagia, provocando uno stato di sofferenza. Fino a questo momento, tuttavia, non si conosceva il processo per il quale si arriva ad una incapacità di smaltimento dei “rifiuti”. L’accumulo di depositi o detriti cellulari impedisce, anche negli organismi sani, il buon funzionamento delle cellule.

Le ricercatrici Nico Elena Tamagno e Michela Guglielmotto hanno spiegato:Grazie a questo studio abbiamo aperto la strada a nuove ricerche occorre infatti indagare i meccanismi molecolari che rallentano lo smaltimento di ‘rifiuti’, così da favorire il processo di ricambio cellulare di tipo ‘positivo’ e frenare lo sviluppo dell’Alzheimer. Questi risultati, che confermano l’importanza della ricerca di base, potrebbero aiutare a disegnare nuove terapie che possano curare, o almeno alleviare i sintomi di questa terribile malattia”.

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Autophagy. Il gruppo di studiosi del Nico, guidato dal direttore dell’Istituto Alessandro Vercelli, ha agito in collaborazione con il Dipartimento di Scienze biologiche e cliniche dell’Università di Torino, i ricercatori dell’Università di Catania, Genova, Losanna e della Columbia University di New York.


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