Alberto Forchini è un artista che suggestiona. La sua pittura tormentata ma felice trova nel colore e nell’impasto cromatico il proprio carattere, per procedere poi, attraverso l’istinto, in sovrapposizioni sempre più ridotte e rapide. Nel suo mondo pittorico, spiega Micaela Sposito, il colore si fa espressione di un contenuto emotivo e molto soggettivo. La sua pittura non obbliga alcuna ricerca intellettualistica: Forchini traduce la felicità del guardare, in scoperta del vedere.
Ed è anche la ricchezza del suo immaginario che alimenta le sue figure; quell’immaginario che non è un sogno, né una fuga dalla realtà ma creazione di una nuova realtà o ricreazione della realtà esistente.
I volti e i sui corpi sono testimoni del tempo, lucidi e impietosi, scrive Mario Cossali, anche se non vi appartengono del tutto ma «affondano le loro radici nell’immenso bosco di tutto ciò che l’uomo ha immaginato per capire se stesso, il viaggio della vita e gli abissi che si aprono, le albe e i tramonti di ognuno».
Nella pittura e ancor più nel disegno Alberto Forchini appare proprio come un instancabile ricercatore della verità che giace al fondo di ogni esistenza, come diceva Umberto Saba. Quella verità che è fatta di storia attraversata consapevolmente e di destino in qualche modo subito.
L’arte di Forchini viaggia da una vita accompagnata da quei fantasmi che sono i nostri fantasmi, e per questo la sentiamo vicina ed anche per questo forse un po’ la temiamo, perché è capace di svelare i nostri segreti, quella verità che giace al fondo.
Amai la verità che giace al fondo
Mostra personale di Alberto Forchini
Dal 29 novembre al 24 dicembre 2014
Inaugurazione sabato 29 novembre ore 18
96 METRICUBI D’ARTE
Via Parini 8, 21013 Gallarate
T 0331.780350 il.
da martedì a domenica 9-12.30/15.30-19. Lunedì chiuso
press METAMUSA Servizi per l’Arte T 0331.777472 www.metamusa.it
Alberto Forchini
Nasce a Rovereto il 27 febbraio 1946. Vive e lavora ad Ala (TN). Frequenta l’Istituto Statale d’Arte di Trento dove ottiene il diploma di Maestro d’Arte nel 1964. Prosegue gli studi all’Istituto Statale d’Arte di Firenze, Corso di Magistero, sezione Scultura sotto la guida dello scultore Bruno Innocenti. Ottiene il diploma di Magistero nel 1967 e da allora la sua attività artistica si sviluppa in pittura, scultura e disegno con ricerca costante nell’ambito della figurazione. Negli anni fiorentini inizia a dedicarsi ad espressioni e a tecniche artistiche a lui congeniali, quali scultura su marmo, creta e legno, contemporaneamente realizza in pittura le sue prime opere significative. L’esondazione dell’Arno del 1966 lo vede tra i volontari nel recupero di molte opere d’arte sfregiate dalla grave catastrofe naturale. Rientra ad Ala nel 1967 continuando l’evoluzione della sua produzione artistica con disegni a carboncino, acquarelli, tempere, chine, oli su
tela, studi per scultura. Esercita attività didattica di educazione artistica nella Scuola Media Statale di Ala (TN) nel 1967- 1968, tenendo corsi di disegno e pittura per le associazioni culturali (1970-1980).
Il contatto diretto con il mondo del lavoro tecnico-artigianale influenza la sua poetica artistico-esistenziale. Seguendo esclusivamente l’entusiasmo, la spontaneità e la sua genuinità creativa, pur consapevole dei propri limiti espressivi, Alberto Forchini espone le proprie opere in numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero, ricevendo lusinghieri apprezzamenti dal pubblico e dalla critica. Permane, come dimensione strutturale nel suo lavoro, l’aspirazione verso una conoscenza approfondita di ogni tecnica, l’osservazione attenta delle testimonianze storiche delle più importanti correnti artistiche del Novecento, in particolar modo l’Espressionismo. Le sue opere sono pubblicate su cataloghi ed annuari d’arte; fanno parte di collezioni pubbliche e private.