Il processo di Perugia si è risolto in un nulla di fatto, o meglio, è stato condannato a 16 anni Rudy Guede per concorso in omicidio senza però che si sappia con chi ha concorso. Ne parlano tutti i giornali, divisi tra giustizialisti e innocentisti. D'altra parte dopo una perizia super partes le prove fornite dai reparti investigativi sono sembrate troppo deboli, da qui il ribaltamento della sentenza di primo grado.
Un ex ministro della giustizia, noto per i tentativi di "lodare" il premier garantendoli immunità incostituzionali ha manifestato oltremodo la sua ignoranza chiedendosi perché i giudici non pagano per gli errori commessi. Curioso. Per due motivi. Il primo dovuto al fatto che l'ex guardasigilli dovrebbe sapere che nel nostro ordinamento i gradi di giudizi sono tre proprio per diminuire le probabilità che un innocente finisca condannato, il secondo perché detto da un politico italiano, per lo più del governo e dunque correo dell'attuale crisi economica e morale del paese, suona come un ossimoro. In pratica, un rappresentante di spicco di una casta che si garantisce un vitalizio di tre mila euro dopo soli due anni e mezzo di legislatura, proponendo lodi incostituzionali vuole far pagare ai giudici lo svolgimento delle loro attività secondo Costituzione (ovvero con i tre gradi di giudizio), seppur con tutte le tare del caso! Se non fossimo in Italia avrebbe dell'incredibile. Ma che i politici, purtroppo e specialmente quelli di maggioranza, siano in stato confusionale è evidente. Lasciamo perdere per un attimo i casi estremi, come quelli di quel ministro che ormai si esprime a gesti e pernacchie né più né meno come un bambino dell'asilo: ieri il super ministro dell'economia domestica (nel senso che si limita a fare il pur difficile compito della madre di famiglia), si lascia sfuggire, per poi negare (ma con un sorriso sornione che negava la negazione), che i mercati crederebbero di più nel sistema Italia se Berlusconi accettasse di riconfrontarsi con le urne. Qualche maligno ha sostenuto che per urne bisognava intendersi quelle funerarie (politiche beninteso) e chissà cosa cova davvero nella testa del Ministro. Fatto sta che Berlusconi si è adirato, a mio avviso anche giustamente. Peccato che poi nel contrattaccare abbia sostenuto che Tremonti, se vuole sfiduciarlo, deve trovare i voti in parlamento rimarcando quanto l'impresa sarebbe impossibile vista l'antipatia del super ministro (alta politica non c'è che dire) e, aggiungo io, visto che mezzo parlamento lavora per lui. Berlusconi poi ha ribadito che non gli interessa il teatrino della politica, che la legge elettorale è cosa marginale e che lui deve pensare al bene del paese. Quindi che ti fa? Discute sulle linee guida imposte dalla BCE? No, ovviamente: impegna la maggioranza sulle leggi anti intercettazione e sul processo salva natiche. In effetti lui non fa il teatrino: fa proprio il cinema. Nel frattempo, però, un altro "super" questa volta manager, decide che cent'anni di lotte sindacali e di diritti possono finire tranquillamente sull'altare di un profitto che non c'è, mortificando uomini e soprattutto intelligenze, non certo quella del Sacconi di turno che è convinto che la "notizia", buona (...), è che a Mirafiori si produrrà un SUV, ovvero un veicolo Senza Utilità Vera, mentre il mercato dell'auto cala in tutta Europa, i modelli nuovi che dovrebbero far ripartire le vendite latitano e che la produzione dei modelli che vendono sono stati spostati in Polonia.
Ecco, dunque di cosa si parla in questa nazione, dove i giovani non trovano lavoro, dove le donne si rinchiudono in scantinati a lavorare in nero per 4 miseri euro e qualche tonnellata di cemento in testa, dove città giacciono morte in attesa di essere ricostruite, dove l'economia è stagnante, dove i super manager decidono di puntare all'estero dopo aver spremuto fino all'osso le casse dello Stato, dove la politica estera è buona solo a far proclami quando quattro cristiani (neanche "cittadini" o "uomini", proprio e solamente "cristiani"), muoiono da qualche parte nel mondo, neanche Frattini fosse il ministro degli esteri Vaticano; mentre Francia e Inghilterra si pappano gli accordi commerciali sostenendo machiavellicamente (quindi non a torto o a ragione ma per puro e semplice interesse politico) i ribelli Libici anti Gheddafi; dove in Sicilia si pagano gli straordinari agli spalatori di neve (e lo stipendio ad un numero di funzionari statali indecente).
Ecco, mi verrebbe da chiedere "chi pagherà per tutto ciò", se non sapessi già la scontatissima risposta. Quindi la domanda vera diventa: come pagheremo? E aggiungerei: come e su chi ci rivarremo?