«Amanda Knox è stata croceffisa», dice il suo avvocato. Ora è il momento di guardare ai fatti e lasciare perdere la fiction alla “she devil”

Creato il 29 settembre 2011 da Stenazzi

Anche in questo blog arrivano commenti di chi dice che Amanda Knox negli Stati Uniti sarebbe già stata giustizia per ciò che ha fatto e che è sicuramente colpevole. Non c’è niente da fare, è come se la gente a volte perdesse a volte la capacità di informarsi, di capire, di farsi idee da sola. Se, chi commenta e giudica, si limitasse a guardare oggettivamente le prove (o meglio le prove che non ci sono), le testimonianze, se togliessero tutta l’enorme infrastruttura da fiction che è stata data a questa terribile storia, capirebbe che in carcere da oltre mille giorni ci sono due probabili, probabilissimi, innocenti. Ha detto oggi Carlo Dalla Vedova, avvocato della Knox: «Amanda è stata crocefissa in piazza». È così, è esattamente quello che è accaduto. Perché è americana, giovane, carina, magari disinibita, sicuramente estranea a certi cliché che individuano in Italia la “brava ragazza”. È una ragazza, tutto qui. E Raffaele Sollecito è un ragazzo. Guardate le prove, non altro. Quanto alla questione pena di morte, be’, negli Stati Uniti la procura di New York, e cioè la pubblica accusa, ha avuto il coraggio, nel caso Strauss Kahn, di dire “Ritiriamo le accuse, non ci sono prove”. E tante scuse. Da noi potrebbe mai accadere qualcosa del genere?

Lunedì il processo d’appello ad Amanda Knox e Raffaele Sollecito finirà. La giuria guarderà le prove e scarterà tutto ciò che è fiction. E tutti forse a quel punto si accorgeranno che la storia è molto diversa da come per anni è stata raccontata.


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