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Amanita muscaria
Appartiene alla classe dei funghi velenosi. E’ forse quello più conosciuto, non solo nei nostri boschi, ma anche all’estero. Non vogliamo farvi attendere troppo e diciamo subito che stiamo parlando dell’amanita muscaria, specie velenosa conosciuta anche come “fungo allucinogeno”, per i suoi effetti sul sistema neurologico. L’amanita muscaria è un fungo appartenente al genere amanita. Se ne distinguono diverse varietà, tutte classificate come velenose. Abbiamo scelto di parlarne nella nostra rubrica perché l’amanita muscaria vanta una storia molto antica. Alcuni popoli la usavano nei riti di iniziazione, mentre altri ancora la consumavano ( erroneamente) perché ritenuta commestibile. L’importanza dell’amanita muscaria nel mondo dei funghi e della micologia in genere è legata ai suoi effetti psicotropi. Le sostanze contenute nel cappello hanno infatti effetti simili alle droghe e agli allucinogeni. Ecco perché è importante recensire questo fungo: per starne alla larga e per imparare a riconoscerlo quando si va in cerca di funghi commestibili.
Caratteristiche
Proprietà
L’amanita muscaria è un fungo velenoso, non si può quindi consumare. La sua non commestibilità dipende dal fatto che contiene delle sostanze in grado di agire sul sistema nervoso e neurologico causando sintomi psicomotori, come allucinazioni, deliri e tremori. L’ingestione casuale del fungo provoca anche la cosiddetta “sindrome panterina”, dal nome di un altro fungo velenoso, l’amanita phalloides. Questa sindrome comprende anche disturbi gastrointestinali ( non sempre presenti), dilatazione delle pupille, modifica del battito cardiaco, allucinazioni olfattive e visive, depressione, sensazione di sognare e mania di suicidio. Le sostanze neuroattive del fungo sono l’acido ibotenico, il muscimolo e il muscazone. La concentrazione di muscazione varia in base alla zona di raccolta del fungo e non permette di identificare tutti i disturbi che è in grado di provocare nell’uomo. La muscarina invece è sempre presente in tutti gli esemplari. Questa sostanza viene completamente eliminata con le urine, che la contengono intatta, cioè con la sua formulazione originaria. In passato,infatti, i popoli antichi bevevano l’urina di chi aveva mangiato l’amanita muscaria per provare sensazioni allucinatorie. Altre sostanze psicotrope isolate nel fungo sono l’atropina, responsabile delle dilatazioni pupillari e la bufotenina, altra sostanza neuroattiva presente in una razza di rospi che in passato veniva usata per preparare i filtri delle streghe.
amanita muscaria: Curiosità
Per i suoi effetti psicotropi, l’amanita muscaria è stata da secoli usata per i riti di iniziazione degli sciamani. Fin dai tempi remoti era noto che il fungo provocasse allucinazioni. Nei riti di iniziazione si usava quindi bere l’urina di chi aveva mangiato amanita muscaria. In genere si beveva la quinta o sesta emissione di “pipì”, poiché questa conteneva sostanze allucinogene, ma non tutte le altre sostanze tossiche del fungo. Agli inizi del Novecento, alcuni scienziati usarono l’amanita muscaria per estrarre un preparato che uccideva le mosche, da qui deriva probabilmente il nome “muscaria”. Non tutte le mosche trattate con gli estratti dell’amanita però morivano. Si vide invece che gli estratti bloccavano la crescita delle larve di drosophila melanogaster o moscerino dell’aceto. Alcuni popoli, invece, considerano l’amanita muscaria commestibile. Accade in Giappone, dove l’amanita muscaria viene consumata in salamoia dopo averla lavata più volte o bollita a lungo. In Sud Africa e in Nord Europa, l’amanita muscaria viene usata come farmaco stimolante.