Amarcord: rigurgiti di sangue.

Creato il 21 dicembre 2013 da Marte @CPiramidale

Questo è uno di quei bei "posts" rimembrosi, nei quali ci si rammenta del tempo che fu. Di quando eravamo piccini-picciò ed il videoludo era colore, stupore, specchio della natura: Te-le-fun-ken! Synudine! (Che non so per quale arcano motivo, ma nel mio ricordo di fanciullo è vera la prima ipotesi e non la seconda... Mah! Mi avranno innestato come Schwarzy! :) ).

"È Telefunken! È TELEFUNKEN!!!".


Correva l'anno "2000EQualcosa" (con "EQualcosa" compreso tra 1 e 2... :P ), quando il buon Marte scoprì il sottile legame tra IL VIDEOGIOCO ed IL VIOLENZA. :D
S'era in quel del Nevegal (BL) e si cazzeggiava in allegria; io ed il prode Tommaso "Gatsu" De Benetti.
Nel dettaglio, un bel pomeriggio il finlandese di Zerobranco mi disse: "Vieni nella mia casetta, che ti picchio un po'...". Vagliando la notoria indole burbera e manesca del suddetto individuo e soppesandola con la considerazione che il "Gatsu" da sempre aveva nei miei riguardi, non riuscivo ugualmente a pareggiare il bilancio della fiducia, dimostrandomi tendenzialmente restio ad accettare la sua proposta...
"Ma anche no. Sei più grosso di me ed in più la mia eterosessualità mi impedisce di cedere alle tue lusinghe da dominatore feticista!", pensai di rispondergli sdegnato, quando il "Gatsu" mi anticipò con lo sguardo languido del gatto di "Shrek" e le pupille dilatate del ludodipendente "ante-litteram"...

"Marte. Vieni, che ti meno...".


"Ho un gioco che devi assolutamente vedere!".
Il "videogame" in oggetto era un titolo della serie "Bloody Roar" (non mi ricordo se il "3" per "PlayStation 2" oppure il "Primal Fury" per "Game Cube". Uno dei due...).
La formazione davanti alla "console" allestita per l'occasione era la seguente: il Marte a sinistra (spalla sinistra contro una delle pareti del preingresso della "roulotte" del De Benetti. Un tavolo a mò di comodissimo poggiaschiena... Praticamente una figura umana finemente cesellata nel mobilio della stanza. :D ). Tommaso sulla destra. Margherita "Titta" De Benetti alle nostre spalle (a fare il tifo spudorato per me, perché la consegna era "sempre e comunque contro mio fratello; ma con simpatia, ché sennò rischio la vita!").
Il videogioco, come avrete intuito, era un picchiaduro ad incontri nel quale ci si mazzulava in allegria comandando dei lottatori che, per motivi asburgici, avevano la facoltà di trasformarsi in animali antropomorfi...
Ai "controllers", due differenti scuole di pensiero:
Da un lato il titolare del "videogame", che propugnava la filosofia de «il gioco è mio. Lo padroneggio alla perfezione. Ho studiato a fondo le tecniche d'attacco dei vari personaggi ed adesso ti faccio il culo a tarallo con tutta l'autorità che mi contraddistingue, inanellando "combo" ed attacchi speciali come fossi Antani con cofandina...».
Dall'altro lato il Marte, sommo maestro della scuola di "Hokuto" "Akazzo". Salvatore del mondo. L'unico ed il solo conoscitore della sacra tecnica dello «smanaccio a caso i pulsanti, smezzalunando a capocchia con lo "stick"! ...Ché non so nemmeno quello che sto facendo e se mi entrano delle mosse speciali a culo è grasso che stuzzica e prematura!». :D

"Omae wa mo shindeiru!".


Nei tre quarti d'ora successivi, il delirio...
Il Marte, randomizzando tutto il randomizzabile e sfoggiando più culo che anima, massacra il buon Gatsu in ogni modo, in tutti i luoghi ed in tutti i laghi ancora prima che ci pensasse Scanu (a frantumarcelo ad entrambi... :P ).
Sul parziale di 10 a 0 però il Marte commette un'atroce leggerezza: batte il De Benetti per l'undicesima volta consecutiva senza guardare lo schermo e chiacchierando con Margherita che, alle sue spalle, ha ormai fondato un club di tifosi, cucito un gagliardetto ed inaugurato la campagna di tesseramento "2000EQualcosa"/"2000EQualcosa+1"... :D
Ma quel punto, inaspettatamente il "Gatsu" si trasfigura...

"MOBBASTA!!!".


...E, dopo essersi teatralmente fatto scrocchiare il collo, chiava tre potenti pugni sulla spalla destra del successore della sacra scuola di "Akazzo", desensibilizzandogli completamente il braccio.
Il Marte capisce l'antifona. Benevolo e temporaneamente monco, dissimula l'indifferenza e decide che non è il caso di perdere la vita al Nevegal, per una futile questione di "videogiochismo agonistico". Affievolisce quindi l'incontenibile potenza dell'aura del suo "random" e lascia vincere l'amico, mentre Titta lo rincuora con parole incoraggianti: «...E questo è niente. Avresti dovuto vederlo quando da piccola mi ha quasi uccisa perché gli ho cancellato il salvataggio di "Secret Of Mana"!!!». ;)

"Ecco, bravo. Ricomincia dal principio. Facci questo piacere...".


Perché la strada del videogiocatore professionista è lastricata di pianto, sudore e digrignar di denti (ed è per questo motivo che è importante riuscire a tenerseli stretti e saldamente ancorati alle gengive, ché non si sa mai... ;) ).

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