Pedalando in bicicletta, lungo la ciclabile che porta al mare, il mio mare e cioè quello di Marina di Ravenna, incontro un appezzamento di terreno con alberi da frutto, qui crescono gli alberi delle amarene. Dentro al recinto ci sono le ciliegie durone , grosse e gustose, e fuori dalla recinzione ci sono le piccole e succose ed eleganti ciliegine: le amarene le parenti povere delle ciliegie. Allora mi fermo, lascio la bici appoggiata al muretto e mangio con dolce ingordigia le piccole perle rosse ringraziando Dio per tanta bontà.
L'amarena è il frutto del Prunus cerasus, originario dell'Asia Minore, che venne portato in Italia da Lucullo. Questo generale romano, famoso per i pranzi succulenti, trasportò la pianta d'amarena da Cerasunte, città dell'Asia Minore, e la fece piantare nei suoi giardini. L'amarena è una varietà di ciliegia di sapore molto acidulo e dissetante. Forse tutti avrete mangiato le famose amarene Fabbri ed io voglio lasciarvi una ricetta facilissima per conservare le amarene che avrete eventualmente raccolto durante le vostre passeggiate.
Si leva il picciolo alle amarene, si sistemano nei vasi mettendo uno strato di frutta e una spolverata di zucchero. Quando il vaso è pieno si lascia riposare per qualche ora e, poiché la frutta diminuisce di volume, si aggiungono altre amarene e altro zucchero. Si chiudono i vasi ermeticamente e si sterilizza...se non volete sterilizzare, prima di chiudere i vasi, allo zucchero e alle amarene aggiungete alcool a 60 gradi, otterrete così un cordiale per i giorni d'inverno, solo per adulti.
immagine di Teoderica