Amarene sciroppate

Da Lisbeth @minpeppex
... e dopo aver messo mano alle amarene per fare la Ratafìa, e conseguente marmellata, di cui ai post precedenti, vi pare che non cogliessi l'occasione per fare anche un po' di amarene sciroppate???

In effetti, è una cosa a cui mi correva il pensiero ogni volta che compravo le amarene sciroppate già pronte, finendo sempre per chiedermi ma perché ridurmi ogni volta a comprare quelle industriali, e non provvedere da me al mio fabbisogno???
Bé, quest'anno, finalmente, mi sono decisa! Oltretutto, c'è da dire che non richiede un impegno esagerato, al di là dell'operazione di snocciolamento, che è uno smarronamento interminabile, e per giunta pure imbrattante (non credo che questa parola esista sul vocabolario, ma sono ragionevolmente convinta che renda bene l'idea... ): quando ho finito, gli schizzi rossi sparsi dappertutto rendevano la mia cucina molto più simile al set di un film di Dario Argento, e io stessa sembravo Kay Scarpetta(*) dopo un'autopsia particolarmente laboriosa :-D
(*) La coroner protagonista dei romanzi thriller di Patricia Cornwell


Comunque, ad esclusione di questo passaggio noioso e sanguinolento, il resto è veramente una passeggiata.
La stagione più indicata per fare questa conserva è quella in cui le amarene sono mature, parliamo dunque di fine giugno. Ovvio quindi, che ormai sia troppo tardi, ma potete sempre segnalibrarvi la ricetta, se per caso vi venisse in mente di volerci provare l'anno venturo.
  • 1 kg di amarene mature da agicoltura biologica a km 0
  • zucchero fino a volontà

Togliere il picciòlo alle amarene, lavarle, asciugarle delicatamente e snocciolarle, conservando il succo che, inevitabilmente, ne fuoriuscirà. Se proprio uno si volesse risparmiare la noia e la fatica, i noccioli si possono pure lasciare, ma trovo sia abbastanza snervante doverli sputacchiare mentre si mangiano, per non parlare del fatto che se si offrono e non si fa in tempo ad avvisare, qualcuno potrebbe anche lasciarci un dente. Il mio consiglio è fare un piccolo sacrificio, e toglierli anzitempo ;-)
Disporle in un contenitore di vetro a chiusura ermetica, stratificando come di seguito: un bello strato di zucchero sulla base, amarene, zucchero e via di seguito, colando l'eventuale succo ricavato dalla snocciolatura e terminando con un generoso strato di zucchero in cima. Con lo zucchero bisogna abbondare, quindi tra uno strato e l'altro di amarene, ce ne dev'essere proprio una coltre!
Esporre il contenitore al sole per 40 giorni, agitando tutti i giorni per aiutare lo zucchero a sciogliersi  e fare in modo che tutte le amarene rimangano immerse nel liquido che, lentamente, si formerà.
C'est tout! Trascorsi i 40 giorni, le vostre amarene saranno pronte, alla faccia di quelle industriali ;-)
Qualche suggerimento per l'utilizzo? bé, perché non per un bel gelato? oppure per questo favoloso dolce lievitato? 
Ah! quasi dimenticavo! i noccioli non vorrete mica buttarli??? no eh, dopo tutto quel lavoro per toglierli dai frutti!!! I noccioli si mettono a macerare per 3 mesi nell'alcool etilico, poi si filtra l'infusione e si allunga con uno sciroppo di acqua e zucchero, ottenendo così un liquore simil-maraschino, utilizzabile nei dolci, nelle macedonie e in quello che si vorrà. Certo, non sarà trasparente com'è di solito il maraschino, anzi, verrà abbastanza rosso, ma tanto è solo per uso gastronomico ;-)

Bene, e per quest'anno direi che con le amarene, tra ratafìa, marmellata e sciroppate, con pure il fuori-programma del simil-maraschino, abbiamo dato a sufficienza. Ci si ribecca l'anno prossimo, amarene permettendo! ;-)
Una foto della mia Pepperina pensierosa... chissà cosa le frullava nella testolina?