Prime impressioni ottime: ho letto solo un paio di racconti ma mi sembra che la leggibilità sia perfetta, l’Oxford Dictionary integrato è una manna per i romanzi in inglese (soprattutto per chi ha un vocabolario anglofono un po’ limitato come il mio), e con Calibre è possibile convertire e importare ebook in formato epub, purché non protetti da Adobe DRM. Compatibili sono invece quelli con Social DRM.
Ottimo anche il plug in per inviare direttamente dal browser al dispositivo articoli o post trovati in rete. Lo trovate qui, è disponibile per Chrome e Safari, e mi ha salvato le retine per leggere un racconto trovato sul sito di The Believer. Ringrazio Re Ratto che me lo ha segnalato.
E ad Amazon: bene, bravi bis.
Di solito in questi casi scatta in automatico la retorica del web-panacea: grazie alla rete anche i piccoli editori hanno una vetrina, che splendore, che democrazia.
Be’, i calcoli che trovate nell’articolo sono sorprendenti: in sostanza, per ogni libro della Linen venduto via Amazon (parliamo di cartaceo, non di ebook), l’editore perde due sterline.
Perde. Due. Sterline.
Ora, viene spontaneo chiedersi perché qualcuno dovrebbe pagare per vendere un suo prodotto; non lo so, posso solo supporre che la presenza su Amazon funga da volano per il marchio, che spera così di veder aumentare anche le sue vendite in libreria, o attraverso il proprio sito. Resta però il dato: l’editore vende una copia, ma è lui a pagare.
Trovate l’articolo sul Guardian, qui.
E’ stata una settimana frenetica, quindi salta l’appuntamento con la raccolta di link. Il prossimo appuntamento è per la recensione dell’Uomo verticale di Longo.
Buon proseguimento di week end a tutti.