Consegna di armi, liberazione di comandanti in carcere e almeno 400.000 dollari di riscatto, pagati anche con soldi cinesi e grazie a una mediazione del presidente del Ciad, Idriss Deby: tanto sarebbe costato in Camerun il rilascio di 27 ostaggi, alcuni dei quali illustri, rapiti dagli islamisti di Boko Haram tra maggio e luglio.
La ricostruzione è fornita da Sahara Reporters, il portale di informazione che per primo aveva dato notizia del rilascio dei 27, tra i quali figurano la moglie del vice-primo ministro Amadou Ali, il capo dell’amministrazione del distretto di Kolofata e dieci operai cinesi.
Secondo questa tesi, il rilascio annunciato sabato è stato il punto di arrivo di un negoziato lungo e complesso condotto dal governo del Camerun d’intesa con l’ambasciata cinese a Yaoundé e con il contributo di Deby, “vicino ad alcuni comandanti di Boko Haram”.
Sahara Reporters scrive che la liberazione degli ostaggi, rapiti in due località diverse del nord del Camerun, è avvenuto a seguito di un’intesa sul rilascio di quattro comandanti di Boko Haram.
Nell’accordo sarebbe rientrata la consegna di “quantità significative” di armi e munizioni agli islamisti, radicati in Nigeria ma sempre più attivi anche nell’area del Lago Ciad e nel nord del Camerun.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)