Ci sono storie che fanno venire voglia di compiere grandi imprese e vale la pena di raccontare a adulti bambini. Quella di Amelia Earhart è una di queste.
Io ho paura di volare, ma da quando ho conosciuto la vicenda di Amelia Earhart, la prima donna pilota ad aver compiuto una transvolata oceanica in solitaria, mi sento un po’ meno timorosa.
È davvero una ricchezza il fatto che ciò che rappresenta un limite per uno, per qualcun’altro sia invece il pungolo per realizzare progetti ambiziosi, che si tratti di volare su un aeroplano, andare nello spazio o anche “solo” immaginare di realizzare i propri sogni di bambino. E, cosa ancora più preziosa, che tali esperienze possano essere condivise, grazie alla circolazione delle storie.
Amelia che sapeva volare, di Mara Dal Corso, illustrazioni di Daniela Volpari, Giralangolo 2015, 12€.
Il racconto illustrato Amelia che sapeva volare, immaginato da Mara Dal Corso e raffigurato da Daniela Volpari, ci fa conoscere un’intrepida bambina di dieci anni con il pallino del volo e la voglia di realizzare grandi imprese, come le donne pioniere di cui incolla le foto in un grande album.
Siamo agli inizi del secolo scorso, fra le colline del Midwest americano, e Amelia trascorre le giornate con la sorellina Muriel a cacciare topi e rane, a collezionare insetti e lombrichi, ad alzare gli occhi verso la vastità del cielo azzurro, immaginando di farsi trasportare in alto dal vento.
Nella spensieratezza di quelle giornate, due sono gli episodi indimenticabili che segnano il futuro della bambina. Il primo è una disastrosa esperienza di decollo, simulato facendo scivolare giù per una lunga rampa, costruita dallo zio, un piccolo aeroplano fatto con un cassetta di legno: Amelia ne ricava sì ginocchia sbucciate, ma anche una piacevole sensazione di ebbrezza.
La seconda esperienza capita durante la fiera di stato di Des Moins: Amelia vede per la prima volta un aeroplano solcare le nubi. Là, oltre le montagne russe che regalano brividi infantili, c’è il cielo: Amelia è pronta a partire!
Amelia che sapeva volare è il libro adatto per accompagnare i sogni estivi e le fantasie d’avventura di bambini e bambine, sia coloro che vanno pazzi per gli aerei e immaginano di compiere lunghi viaggi verso mete ignote, sia coloro che possono vedere in Amelia un modello di anticonformismo e indipendenza da seguire.
È difficile non restare affascinati dal carattere di questa temeraria aviatrice: l’albo illustrato restituisce un’immagine spensierata e sognante dell’infanzia della protagonista, mentre nell’ultima doppia pagina propone alcune foto d’epoca e una breve biografia, che invitano i lettori, abbiano essi dai 5 anni oppure 8, a saperne di più sulla vita di questo straordinario personaggio.
Le illustrazioni di Daniela Volpari meritano un’ulteriore attenzione, al di là della freschezza con cui accompagnano il bel racconto. Tutte giocate sul contrasto fra i colori “freddi”, ma avvolgenti, della natura (il verde della campagna del Kansas, l’azzurro dei cieli), e i toni caldi delle passioni umane (i vestiti di Amelia, i veicoli che cavalca, il prezioso quaderno dei ritagli, spiccano tutti di tinte rosse o dorate), le ampie immagini sono percorse da linee movimentate come soffi di vento, che spingono i personaggi verso la pagina successiva. Le figure graziose e i paesaggi sconfinati restituiscono il senso di meraviglioso dell’infanzia.
Il principino scende da cavallo, di Irene Biemmi, illustrazioni di AntonGionata Ferrari, Giralangolo 2015, 12€
Che siano storie di spiriti liberi come Amelia Earhart, racconti spiritosi e fiabeschi, come l’altrettanto recente Il principino scende da cavallo o La principessa e il drago (solo per citare due titoli), gli albi della collana sono sia una serie di letture originali e piacevoli, che un prezioso serbatoio di esempi per bambini e bambine in cerca della loro identità nel mondo.