Molta gente di solito dopo aver guardato un film impegnato, d’autore, ha bisogno di qualcosa di leggero per staccare. Per me è il contrario. Dopo aver visto Transformers 4, ho sentito l’urgente bisogno di guardarmi qualcosa di alternativo. Del Cinema vero senza robottoni ed effetti speciali che fanno venire male agli occhi. Qualcosa girato da un regista degno di questo nome e non da un clown come Michael Bay. In tal senso, Amer si è rivelata la pellicola ideale.
Amer è l’esatto opposto di Transformers 4. Persino troppo. Laddove quest’ultimo è cinema commerciale spinto oltre ogni limite, Amer è cinema ricercato, d’essai, d’autore in una maniera eccessiva, che rasenta l’incomunicabilità. Tra i due tipi di intendere il cinema preferisco senz’altro quello del piccolo film franco-belga rispetto all’approccio caciarone hollywoodiano del Bay, però una via di mezzo sarebbe cosa ancora più gradita.
Adesso potrei stare a raccontarvi la trama di Amer. Il problema è che la trama… non c’è. Non una ben definita. Nel corso della pellicola assistiamo a tre momenti nella vita di una giovane donna, uno relativo all’infanzia, il secondo è un breve episodio tratto dalla sua adolescenza e un terzo quando è adulta. Tre capitoli differenti.
Il primo claustrofobico e quasi horror.
Il secondo più sognante e da racconto di formazione adolescenziale.
Il terzo un ritorno ad atmosfere tese e orrorifiche. Ancora più angoscianti di quelle iniziali.
Le tre parti sono interpretate da tre attrici differenti, ma i tre capitoli sono accomunati da una visione del sesso malata e immaginata, piuttosto che vissuta, oltre che da una tensione costante, grazie anche alle musiche prese in prestito dai poliziotteschi italiani anni ’70 e a un uso del sonoro incredibile. Tutte e tre le parti sono girate in una maniera sontuosa, con invenzioni notevoli a livello di riprese e montaggio da parte della coppia di registi Hélène Cattet e Bruno Forzani. A livello visivo si tratta di un trip allucinante e affascinante. Un’esperienza da non perdere per chi cerca un cinema sperimentale, che guarda al passato 70s come ambientazione e come costruzione delle atmosfere, eppure ancora in grado di avere idee originali e di sorprendere. Sorprendere per davvero. Un’esperienza invece da sconsigliare a chi cerca una pellicola d'intrattenimento capace di raccontare una storia lineare, o anche solo vagamente comprensibile e magari con dei dialoghi, che qui sono quasi del tutto assenti.
Ci sono dei momenti notevolissimi, in Amer, lampi di poesia pura, soprattutto la scena sulle meravigliose note di “La polizia chiede aiuto” di Stelvio Cipriani, così come lampi di pazzia altrettanto pura. A mancare è un disegno complessivo che vada oltre la pura e semplice rappresentazione della follia. Se siete stufi dei soliti blockbuster ripieni di robot giganti e supereroi in calzamaglia e volete farvi un tuffo dentro un delirio cinematografico totale, non del tutto appagante ma comunque refrigerante, Amer può fare al caso vostro. Altrimenti state pure tranquilli: Michael Bay è già al lavoro su Transformers 5. (voto 7-/10)
Questo horror (molto) atipico rappresenta il quarto appuntamento della Halloween Week di Pensieri Cannibali. Gli altri? Eccoli qui sotto: Annabelle Scream Horns