La aspettavano in silenzio, per strada, la sentenza della Corte Suprema sull’abolizione della legge del 1996, emanata da Bill Clinton, che
Migliaia di persone a San Francisco, New York e Washington hanno esultato quando è stata resa nota la decisione della Corte di abolire la Defence of Marriage Act (DOMA): 5 voti favorevoli contro 4 contrari.
Per gli americani ora le nozze gay sono un vero matrimonio, come quello tra un uomo e una donna.
Oggi la Corte suprema degli Stati Uniti doveva pronunciarsi anche sul divieto costituzionale della California sulle nozze gay, la cosiddetta “Proposition 8”, legge che in California ha vietato dal 2008 il matrimonio tra omosessuali.
La Corte era sulla strada dell’abolizione anche per quanto riguardava la “Proposition 8”, ma hanno rimandato la decisione a una Corte Federale.
Immediate le reazioni di Obama, che con l’hashstag #MarriageEquality e quello più personale di #LoveIsLove, ha mostrato la sua gioia scrivendo “La sentenza di oggi sul Doma è un passo storico verso la #parità nei matrimoni””.
Anche Bill Clinton si dichiara soddisfatto, nonostante avesse approvato la DOMA nel 1996, definendola subito dopo “Un errore”.
Anche personaggi della cultura e dello spettacolo condividono la scelta della Corte: Ricky Martin con “”DOMA è incostituzionale: giustizia per tutti!!!”; Michael Moore commenta: “Celebriamo”; anche il premio Oscar Ben Affleck si mostra soddisfatto: “Grande notizia dalla Corte Suprema: addio Doma e Prop8, ciao uguaglianza”.
A essere decisivo è stato il voto di Anthony Kennedy, che durante la decisione ha aggiunto il proprio voto a quello dei quattro giudici scelti dai Democratici: la DOMA è stata dichiarata incostituzionale, una “deprivazione di libertà eque”, poiché viola il quinto emendamento sulla difesa delle libertà individuali.
Un plauso generale arriva dunque da intellettuali e dalla popolazione, ma una dura critica giunge dalla Chiesa americana.
L’arcivescovo di New York Timothy Dolan ha definito questo un “giorno tragico per la Nazione”.
“Il governo federale” ha aggiunto “dovrebbe rispettare la verità che il matrimonio è l’unione di un uomo e di una donna anche quando gli stati non lo fanno”.
Secondo i vescovi americani, “Il bene di tutti, soprattutto dei nostri figli, dipende da una società che si sforza di rispettare la verità del matrimonio. Ora è arrivato il momento di raddoppiare gli sforzi per rendere testimonianza a questa verità”
Obama ha invece risposto che “L’amministrazione è stata sempre rispettosa a come le istituzioni religiose definiscono e consacrano il matrimonio. Questa decisione, che riguarda solo le nozze civili, non cambia questo nostro atteggiamento”.”
Articolo di Matteo Rinaldi