Non poteva quindi mancare anche la laurea in “Secolarismo“, ideata in questi giorni dal Pitzer College, in California. Ne dà notizia in Italia il quotidiano Il Foglio, commentando: «per diventare teologi bisogna tendenzialmente laurearsi in teologia, ma non è ancora chiaro cosa potrebbero diventare gli studenti laureati in “Secolarismo”. Ateologi? Secolariatri? Agnosticologi? Odifreddisti?». L’autore, Mattia Ferraresi, informa che i ragazzi che dal prossimo autunno sceglieranno di darsi ragione scientifica della non-esistenza di Dio o del fatto che la Bibbia è uno strepitoso racconto fantasy, frequenteranno una facoltà negativa per approfondire le ragioni di chi rifiuta di darsi una ragione sui temi d’indagine che l’uomo affronta da qualche tempo a questa parte: origine del mondo, significato dell’esistenza, destino di tutte le cose e così via. «E’ un po’ come se gli scettici verso la medicina» -continua il giornalista- «istituissero una facoltà di “Malattia”». L’inventore è Phil Zuckerman, un sociologo “agnostico-ateo” sulle questioni che riguardano il mistero profondo” e che si prende immensamente sul serio. Si giustifica dicendo che una tendenza diffusa merita di ricevere il sigillo della scientificità. Commenta Ferraresi: «come laurearsi sul tuffo in piscina dal balcone, sulla vodka negli occhi, sulla violenza negli stadi ma con numeri molto più rilevanti».
Ecco dunque creato l’ennesimo corso, dopo “Golf management”, “Astrobiologia”, “Ittologia”, “Educazione della danza”, per tentare di contrastare l’inarrestabile fenomeno dell’abbandono degli studi dopo il liceo, che sembra dominare il panorama occidentale.