A novembre su FOX arriva la serie di Ryan Murphy e Brad Falchuk che vi terrorizzerà ma vi conquisterà con le sue storie e i suoi personaggi
Vedendo l’inizio del pilot di American Horror Story (dall’8 novembre in prima visione italiana su FOX) è impossibile dire se ci si trovi di fronte ad un film o ad una serie tv. La serie di Ryan Murphy e Brad Falchuk inizia come il più classico dei film horror: la casa abbandonata (che si scopre essere stregata), i ragazzini bulli, lo scantinato spaventoso… Ma quello che vediamo in seguito non è solo una “classica” storia dell’orrore, costruita su uno dei temi più sfruttati. È anche una serie con dialoghi ed interpretazioni di altissima qualità, con una maniacale cura per i dettagli, con un’atmosfera capace di intrigarti.
In tre parole: tutto quello che fa pensare alla definizione “horror d’autore”. E con un cast del genere (Dylan McDermott, Connie Britton, Jessica Lange, Frances Conroy, Denis O’Hare…), la cifra post-moderna scelta dagli autori e la massima cura per regia, fotografia, montaggio e colonna sonora, il risultato è una serie d’autore. Una di quelle che vanno viste e riviste per coglierne tutte le citazioni, i dettagli, i fotogrammi rubati.
Non aspettatevi una serie caratterizzata da banalità e linearità: aspettatevi una serie in cui nulla è come appare (nemmeno le persone…), una serie in cui il segreto della nuova casa della famiglia Harmon viene svelato nei primi minuti ma non per questo non restano tante, tante altre cose da scoprire. Una serie per alcuni versi politicamente scorretta (vedi il personaggio di Jessica Lange) incentrata sulle seconde possibilità che, a volte, dimostrano come a certi sbagli sia impossibile rimediare…
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