Che è successo ad American Horror Story?
Perchè si è voluto abbandonare l'aggettivo horror presente nel titolo per una sferzata più trash che a lungo andare si fa davvero pesante?
Gli si era perdonato, a denti stretti, la leggerezza e il fashion di Coven, dove le giovani streghette non avevano certo stregato la sottoscritta, e con l'ambientazione circense, i freak a riempire il cast e l'immensa Jessica Lange a dirigerli, ci si aspettava una ripresa alla grande, per tornare ai fasti dell'Asylum.
#Einvece... e invece di difetti ce ne sono da vendere in questa quarta stagione, in cui il cast sembra voler sempre più mettere alla prova se stesso, e scrittura e regia stesse fanno a gara nell'esagerazione, nell'arrivare e sfondare il limite, abbracciando quel trash elevato a cult che non fa breccia.
Quello che non va in questo freak show è per l'appunto la storia: ricca, anche troppo, di sottotrame, con così tanti personaggi da seguire che si finisce per non simpatizzare per nessuno, e quindi: divagazioni, flashback da dedicare ad ognuno, e non si ha più finito.
L'idea iniziale, con la star mai ascesa Elsa Mars alla direzione di uno spettacolo itinerante di fenomeni da baraccone che recluta le gemelle siamesi Bette e Dot, salvo poi volersene disfare perchè vede il suo protagonismo messo a rischio, era un ottimo punto di partenza. Aggiungici un serial killer efferato e spaventoso con le sembianze di un clown e il gioco è fatto.
Poi in mezzo si son messi cacciatori di mostri che con i mostri si arricchiscono, tragedie famigliari di vario tipo, omosessualità nascosta, amori non corrisposti, un pazzo scatenato che scopre l'ebbrezza di uccidere e tutto va a catafascio, tutto il concentrato si diluisce, apparendo così annacquato da non sapere da niente.
Puntata dopo puntata, con personaggi che si dimenticano e si ritrovano, parti spuntate come funghi per richiamare le ormai nutrite comparse delle scorse stagioni, o guest star dell'ultima ora, il Freak Show perde la sua intensità, perde il suo interesse.
E non bastano numeri musicali (via via più scialbi, poi) o un crossover interno a risollevare le sorti di uno spettacolo che, come il circo, non ha più appeal.
Il finale sembra essere scritto per congedare al meglio una Jessica Lange in ogni caso una spanna superiore a tutti, così leader e catalizzatrice da oscurare pure la doppia Sarah Paulson (forse solo l'inquietante Finn Wittrock è ai suoi livelli), che pare non voler più far parte dello show di Ryan Murphy.
A vedere dagli ultimi risultati, non le si può dare troppo torto, tenendo conto poi che Murphy si sta concentrando su addirittura due altre serie dalle tematiche orrorifiche (Scream Queens e American Crime Story), la sensazione che il sipario stia calando si fa ancora più palpabile.
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