Il giudizio di Marco GoiSummary:
American Horror Story a ogni stagione divide il suo pubblico. Trattandosi di una serie tv antologica, ogni ciclo di episodi presenta dei personaggi e una vicenda differenti, benché l’autore Ryan Murphy abbia di recente sottolineato come tutte le stagioni siano in qualche modo collegate. Anche la nuova season di American Horror Story: Freak Show è destinata a far schierare gli spettatori, come già la precedente controversa Coven, tra entusiasti e detrattori. Dalle prime puntate è però ancora difficile esprimere un giudizio preciso, sia in un senso che nell’altro. Come spesso avviene con questa serie, ci sono alcuni elementi molto positivi e altri che lasciano piuttosto interdetti. Alcuni personaggi per il momento non convincono del tutto, altri sono apparsi un po’ troppo abbozzati e, inoltre, non si capisce ancora bene dove voglia andare a parare la stagione nel suo complesso.
Tra le note vincenti di American Horror Story: Freak Show, comunque, c’è sicuramente la sua colonna sonora. La musica ha rivestito all’interno della serie un ruolo via via sempre più importante. D’altra parte l’autore Ryan Murphy è anche il paparino della serie musical Glee. Nella seconda stagione una delle scene più memorabili è stata proprio un momento musical che vedeva Jessica Lange cantare e ballare scatenata sulle note di “The Name Game” di Shirley Ellis. In American Horror Story: Coven trovavamo invece come protagonista aggiunta della stagione la musica dei Fleetwood Mac e di Stevie Nicks, la quale compariva anche come guest-star in un paio di episodi.
di Marco Goi per Oggialcinema.net