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Amici scrittori: Pino Imperatore 'Benvenuti in casa Esposito' ed Giunti

Creato il 26 gennaio 2012 da Vidi

Amici scrittori: Pino Imperatore 'Benvenuti in casa Esposito' ed GiuntiPino Imperatore, autore del romanzo 'Benvenuti in casa Esposito', edizioni Giunti, è uno scrittore napoletano.
Responsabile della sezione Scrittura Comica del premio Troisi, è stato ideatore e fondatore del Laboratorio di scrittura comica e umoristica 'Achille Campanile'. Per gli amici di blog che ricordano i miei 'trascorsi' letterari, Pino è uno dei Maestri del Laboratorio di scrittura che ho frequentato nel 2009 e nel 2010 a Napoli.
Pino ha all'attivo varie pubblicazioni, ma per la prima volta si è cimentato in un romanzo.

'Benvenuti in casa Esposito' è  la storia di un anno della vita di Tonino, orfano di un boss del quartiere Sanità di cui ha idealizzato la figura e per questo vorrebbe essere come lui. Solo che Tonino è fondamentalmente un buono, un sempliciotto destinato a rimanere nella mediocrità e quando prova a riscattarsi commette così tante castronerie da suscitare una naturale tenerezza nel lettore grazie alla sua intrinseca vena tragicomica da eterno sfigato.
Una figura in totale antitesi con i canoni del camorrista doc: il nostro Tonino viene derubato, frodato, raggirato, umiliato e lui, lungi dal reagire, paga di tasca sua, sempre. Paga con soldi, stress, incubi e visioni senza riuscire mai a essere primo, nemmeno a capodanno coi fuochi d'artificio.
Un eroe al contrario, l'eroe della mediocrità.  
Circondata da una famiglia smisurata e impegnativa in cui i più normali sembrano essere un iguana e un coniglio, nella sua tragicomincità la figura di Tonino, fuori dagli stereotipi del camorrista violento e guappo,  rappresenta vizi celati, la meschinità, la slealtà, ma anche le debolezze e la fragilità di tanta manovalanza camorristica, quella che deve essere obbediente e allineata se non vuole 'abbrucia' 'o pullastro'.

Lo stile dell'autore è comico quando tratteggia gli eccessi dei costumi un po' cafoni di casa Esposito, ma anche misurato ed intimista quando ci parla delle debolezze di Tonino e a tratti appassionato, soprattutto quando racconta luoghi magici di Napoli o figure care ai napoletani come 'a capa d'o capitano' o 'o Monacone.
Questo fa sì che il romanzo, che scorre via veloce e divertente nel dipanarsi cronologico di 365 giorni da camorrista sfigato, ci faccia tuttavia riflettere sulla solitudine a cui sono condannati coloro che nel 'sistema' non sanno stare al passo.
E qui finisce la recensione canonica.
Ora ci vorrebbe il mio parere. Ma al mio Maestro Pino non posso esprimerlo con parole terra terra, servono parole adatte. Magari non sarò all'altezza di quelle di Ciruzzo, camorrista dall'eloquio raffinato, ma almeno un tentativo va fatto. Proverò con un sonetto, visto che è la cosa che ho imparato meglio nei due anni di scuola napoletana, e che Ciruzzo mi assista nelle rime:


Maestro, non è facile elencare
i meriti di questo tuo perfetto
romanzo, tutto quanto da gustare
per la gioia che dona e pel diletto
che pure s'accompagna al ragionare.
Insomma, pur cercandovi un difetto
nel romanzo non lo si può trovare.
'A verità, Pinù: è tutto perfetto.
L'anime pezzentelle, 'o capitano,
Tonino, Assunta, Patty, 'o Monacone,
Lopèz, 'o Sistimato, Vitaliano,
 

uno cchiù bell'e ll'ato sti guagliune!
E anche se non so quanto fa l'iguana
son certa è che 'o pullastro è cuotto bbuono! 
 

Complimenti e auguri, Pino!

Amici scrittori: Pino Imperatore 'Benvenuti in casa Esposito' ed Giunti

 


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