Amico mio, ti cancello: Facebook e l’amicizia

Creato il 16 ottobre 2012 da Nico315

Da quando esiste Facebook non esiste solo l’amicizia, ma anche la non-amicizia. Che non è, come nella vita reale, una condizione tra due persone che prima sono state amiche e poi hanno smesso. Ma uno status. È una opzione plateale. Perché nella vita reale non basta  un click per “liberarsi” di un non-amico. Ma Facebook rende tutto più semplice, più vicino, più possibile, almeno virtualmente.

Una ricerca ha dimostrato che le persone aggiungono qualcuno come amico l’82% delle volte perchè si conoscono nella vita reale, il 60% perchè si hanno amici in comune, l’11% per connessioni di tipo lavorativo, e così via fino a motivi di minore rilevanza. La stessa ricerca ha messo in evidenza che le persone rimuovono gli amici a causa di insulti o di commenti offensivi il 55% delle volte, e il 44% delle volte perchè non li conosco bene e dopo un pochino si stufano di averli nella loro già piena lista di amici, il 23% delle volte accade che i commenti troppo tristi dei nostri “amici”ci inducano a cancellarli. Questo perchè Facebook ha una grande influenza nella nostra vita, e lo sappiamo.

E proprio per questa influenza nella vita reale essere cliccati come non-amici genera delle reazioni  nelle persone. Raramente la fine di una amicizia Facebook accade bilateralmente, c’è sempre quello che decide e quello che ci deve stare. Va fatta una considerazione anche su quanto facile è aggiungere un amico su Facebook, e quanto invece difficile rimuoverlo. Aggiungerlo non nasce mai da considerazioni di alcun tipo, si fa e basta. Ma quando lo si rimuove, ci si è pensato bene. Vedremo più avanti come questa riflessione provoca reazioni di maggiore disappunto. Essere un-friendizzati è quanto di più spiacevole per un utente Facebook.

Sono iniziati veri e proprio studi psicologici a questo riguardo, perchè si è scoperto che avere relazioni su Facebook è esattamente come avere relazioni nella vita reale: fa bene, fa male, e ha conseguenze su di noi. La scoperta di essere stati rimossi è la prima cosa da analizzare, in quanto nessuna notifica appare a dircelo, ma una scoperta che facciamo da soli. Accade per caso, quando ci si accorge che le informazioni su quella persona non sono più visibili, non abbiamo più accesso ai suoi status e alle sue foto.

Lo studio fatto dalla ricercatrice Jennifer Bevan ha coinvolto 547 persone e ne ha studiato le reazioni per essere state rimosse come amici, cercando di scoprire quali sentimenti di tristezza questa azione causasse in loro. E si è scoperto proprio che le due cose sono correlate, specialmente se dietro la rimozione della amicizia cìè stata una lunga considerazione. E ha portato anche alla conclusione che le persone che ci pensano di più sù a cancellare un’amicizia su Facebook sono quelle che sul social network ci passano più tempo.

Altra attitudine comprovata è che la reazione si fa più forte se chi ci ha tolto l’amicizia non ci toglie la possibilità di vedere le informazioni base, e quindi ancora possiamo trovarlo e controllare cosa sta facendo, dove si trova, alcune foto. La possibilità di sapere ancora qualcosa su quella persona, ma di non poterla più condividere e di non farne parte, genera un sentimento di malessere maggiore rispetto all’essere eliminati completamente, senza accesso ad alcuna informazione.

La riflessione da fare sta nel sottile confine che come sempre delinea la distanza tra la vita reale e Facebook, le due realtà si accavallano e tendono a sostituirsi in ogni aspetto delle relazioni sociali.

Che sia giusto o sbagliato, che sia lecito o no, anche i tratti della amicizia sono cambiati nell’era 2.0. e se per alcuni versi Facebook facilita le cose, risparmiandoci amare ed imbarazzanti conversazioni, per altri versi tende a rendere più frivola la considerazione stessa della amicizia. E della sua fine.

Roberta Martucci Schiavi, web writer freelance per twago.


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