Le bacche di uva spina sono note sin dall'antichità per le loro proprietà benefiche, utilizzate soprattutto nelle pratiche ayurvediche. Vediamo in che modo si può consumare l'Amla per regalare momenti di benessere al nostro corpo. L'Amla è il nome tradizionale dell'uva spina indiana, derivato dal sanscrito amalika, un frutto dell'India del Sud famoso per i suoi benefici effetti per la salute, rimedio a molti mali invernali, come tosse e raffreddore, nonché per le proprietà antiossidanti. Si tratta, a ben vedere, di un vero e proprio tesoro nascosto in queste bacche piccole, di solito contraddistinte da un colore verde molto tenue, che si rivelano ricche di valori medicinali tanto di divenire quasi un "mito" sulle pagine online, che descrivono veri e propri "miracoli" per la cura di diabete, colesterolo e addirittura cancro. Certo non bisogna prendere tutto per oro colato tutto quello che si legge, ma l'Amla comunque aiuta a dilatare i vasi sanguigni e ridurre così la pressione del sangue grazie all'alto contenuto di vitamina C, di fibre, di potassio e di calcio, carboidrati, minerali e altre vitamine.
Il gusto. La bacca di amla ha una polpa spessa, se consumata cruda. Secondo l'Ayurveda, racchiude ben cinque gusti: aspro, acido e dolce, più amaro e piccante come sensazioni secondarie. In realtà, a dominare sono forse l'acido e l'amaro, oltre a un retrogusto per fortuna più dolce che lascia un sapore delicato in bocca, apprezzato da molte persone. Oggi, soprattutto grazie alla possibilità di acquisto online offerta da siti specializzati in prodotti orientali, è possibile trovare L'amla in commercio anche in Europa, come ad esempio Shankara.it. Ma come utilizzare al meglio queste bacche? Come consumarle? Ad esempio, si racconta che i bambini indiani si divertano a mangiare la frutta cruda con un po' di sale, bevendo una rinfrescante bicchiere d'acqua subito dopo, che prolunga il retrogusto dolce. Per essere più gustoso, però, serve comunque maneggiarlo con molta attenzione, come vedremo. Ecco altri consigli e ricette a base di Amla, che serviranno a rigenerare il nostro corpo.
Lo Sharbat. Uno dei metodi più tradizionali è l'infusione di amla nello sharbat, ovvero la tipica bevanda orientale di solito composta appunto da frutta o petali di fiore. La ricetta è davvero molto semplice (per una persona): si parte facendo bollire l'uva spina (ne bastano due bacche) in 250ml d'acqua; quando le bacche diventano morbide, si tolgono dal fuoco e si lasciano raffreddare. Poi, si prendono in mano i chicchi per rimuovere il seme dall'interno, e si inseriscono in un frullatore insieme all'acqua di cottura, 3 cucchiai di zucchero e un pizzico di sale. Il passo successivo consiste nel filtrare il succo e aggiungervi secondo i nostri gusti alcune spezie come chaat masala (miscela di polveri di varia origine, dal mango essiccato al cumino, dal sapore aspro e salato), pepe nero in polvere, cumino in polvere, sale nero. Infine, bisogna mescolare insieme il tutto, aggiungere due cubetti di ghiaccio e servire freddo.
Bacche in salamoia. Altro metodo interessante, soprattutto per gli amanti dei sapori speziati, consiste nel conservare le bacche in un procedimento con la salamoia, per poi usarle come condimento di piatti a base di carne o di riso. Servono pochi ingredienti: oltre all'amla, ovviamente, bisogna preparare mezzo chilo di sale, qualche cucchiaio a testa di curcuma in polvere, di chili rosso e di "assafetida, un cucchiaino di olio di sesamo e di semi di senape e, infine, qualche foglia di curry. Il procedimento è relativamente semplice, e comincia lavando e asciugando l'uva spina; intanto, si prepara un ampio tegame dove far bollire l'acqua e aggiungere prima le bacche e poi il sale e la polvere di curcuma. Successivamente, si fa bollire per qualche tempo (circa 10 minuti) fino a quando l'uva spina non diventi morbide. Poi, si scola l'acqua completamente e tolgono i semi dall'amla; da parte si fanno arrostire i semi di senape e le foglie di curry, si lascia raffreddare il composto e lo si macina come polvere. In una padella aggiungere olio di sesamo, i semi di senape e assafetida, e quando sfrigola aggiungere la polvere prima ottenuta; infine, si uniscono gli altri ingredienti e si lascia soffriggere a fiamma bassa per qualche minuto, aggiungendo ora le bacche di uva spina che abbiamo snocciolato. Mescolare bene e lasciare che in padella per 5 minuti a fuoco lento, poi spegnere la fiamma e farlo raffreddare completamente. Ultimo passaggio: trasferire tutto il risultato in un contenitore ermetico, che conserverà le nostre bacche in salamoia pronte all'uso.