Amnistia e indulto, il Coisp replica alle parole pronunciate dal Ministro Cancellieri

Creato il 21 gennaio 2014 da Yellowflate @yellowflate

Amnistia e indulto, il Coisp replica alle parole pronunciate dal Ministro Cancellieri

“Rispondere con celerità all’Europa? E alle Vittime chi deve rispondere se non lo Stato?”
“Forse amnistia e indulto consentirebbero di dare risposte celeri all’Europa, ma certamente non darebbero alcuna seria risposta al bisogno di giustizia di migliaia di Vittime innocenti, in un modo o nell’altro, dell’illegalità altrui. E’ alquanto evidente, però, che delle Vittime non importa molto. E così, al signor Ministro della Giustizia non è bastato concepire un nuovo svuota-carceri che, nei fatti, si tramuterà in un premio enorme soprattutto per chi deve scontare condanne molto lunghe evidentemente per gravi reati. Oggi le sue parole sembrano chiaramente caldeggiare l’adozione di altri vergognosi provvedimenti con i quali azzerare i debiti di chi ha scelto scientemente l’illegalità, e questo solo per porre rimedio alle carenze e alle inefficienze dell’intero sistema carcerario, di cui però i cittadini non hanno alcuna colpa, trincerandosi dietro alla necessità di rispondere alle sollecitazioni del Consiglio d’Europa. Quasi una sorta di ricatto morale: ‘Noi la soluzione ce l’avremmo, se il Parlamento sceglierà di non adottarla non ci si può imputare che le cose non funzionano’. Bella trovata! Al solito saranno gli italiani onesti a fare le spese dei disastri di chi da decenni a
questa parte ha governato il Paese. Quanto a noi Appartenenti alle Forze dell’Ordine, non si capisce proprio perché non possiamo godere di maggiori periodi di riposo e di turni di servizio meno massacranti. Che necessità c’è di sottoporre i colleghi al superlavoro necessario ad assicurare chi delinque alle patrie galere se poi bisogna aprire le porte delle carceri perché sono troppo piene? Ancora non l’abbiamo capito…”. E’ questo il commento a caldo di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato
Indipendente di Polizia, alle parole del Ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, che nella sua relazione sullo stato della giustizia in Italia nel 2013 ha detto che i provvedimenti di amnistia e indulto “qualora assunti” dal Parlamento “non sarebbero destinati a produrre effetti di breve periodo, come in passato, in quanto si sono adottate e si stanno adottando una serie di misure volte a contenere anche nel futuro i nuovi ingressi in carcere”. Il Ministro ha inoltre ricordato che “la responsabilità di scegliere” se
ricorrervi resta al Parlamento, ma sottolineando che: “Certamente amnistia o indulto ci consentirebbero di rispondere in tempi certi e celeri alle sollecitazioni del Consiglio d’Europa”.
“Una cosa è certa – conclude Maccari -, svuota carceri ieri, oggi e domani, indulto ieri, oggi e domani,
amnistia ieri, oggi e domani… Un provvedimento ‘premiale’ dopo l’altro, e sempre per rispondere allo
stesso problema che torna a riproporsi con la medesima impellente gravità. E così sarà, al di là delle rosee
previsioni del Guardasigilli che parla di ‘un indulto che non avrebbe effetti di breve periodo’, fino a che non
si procederà con soluzioni concrete e strutturali, che rinnovino un apparato carcerario insufficiente. E intanto
chi delinque torna libero, e la risposta dello Stato di fronte alla commissione di fatti che esso stesso ha
stabilito di qualificare come reati appare sempre più incerta, debole, ridicola. Sarebbe il caso di ricordare che
la pena, per la popolazione carceraria adulta, ha anche una funzione deterrente della quale, obiettivamente, si
stanno perdendo le tracce. Con buona pace del diritto dei cittadini ad ottenere giustizia”.


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