"Amore bugiardo", se dicessi che mi è piaciuto l'amore sarei io

Creato il 19 settembre 2014 da Sofasophia @SofasophiaBlog

La copertina di Settembre di Ciak ci regala una favolosa fotografia di David Fincher, che immortala magistralmente una scena suggestiva quanto macabra: un Ben Affleck accocolato su un tavolo settorio accanto al corpo esamine di una donna.
Incuriosita sfoglio subito le pagine per sapere di che si tratta e con mia spiacevole sorpresa scopro che altro non è che l'immagine promozionale della trasposizione cinematografica di "Amore Bugiardo" di Gillian Flynn.
Spiacevole sorpresa perchè è un libro che da qualche tempo occupa silenziosamente il fondo della pila dei libri sul comodino. Non amo lasciare incomplete le letture perchè, per quanto una storia possa non piacermi, la curiosità di sapere come va a finire prevale sempre, però in questo caso ammetto di aver gettato l'ancora prima di arrivare a destinazione, anzi, a dirla tutta, prima ancora di uscire dal porto, perchè tutto sommato non mi ero spinta molto in là con la lettura, avrò letto sì e no una cinquantina di pagine e poi l'ho abbandonato. Ciò che non mi è piaciuto è stata senza dubbio la narrazione a doppio punto di vista, che capisco che in questa tipologia di narrazione (il thriller) sia fondamentale per confondere il lettore e non farlo arrivare facilmente ad intuizioni rivelatorie, ma, comunque sia, rimane un artefizio narrativo che detesto perchè quando leggo mi piace immergermi completamente in quel mondo quasi onirico che abilmente gli autori riescono a costruire nella mia mente e a seconda della maestria dello scrittore, o anche solo dei voli pindarici della mia fantasia, mi sembra di guardare un film o addirittura interpretarlo io stessa, se il narratore è intradiegetico, ma quando il punto di vista della narrazione viene improvvisamente interrotto per alternarlo a quello di un altro personaggio vengo riportata bruscamente alla realtà e la lettura perde tutta quella magia con cui era in grado di avvolgermi. In pratica sento la mano dell'autore, è un po' la stessa sensazione che avverto quando guardo un film e il regista calca la mano con i tecnicismi con la speranza di dar pregio qualitativo alla pellicola ma con il palpabile rischio di far perdere di realismo al soggetto, o anche più semplicemente gli stacchi pubblicitari che interrompono bruscamente la visione di un film o un programma televisivo (dvd tutta la vita!).
Ammetto che molti altri romanzi hanno questo "difettuccio" e nonostante ciò li ho sempre tutti portati a termine, e alcuni anche apprezzati, ma con l'Amore bugiardo, invece, ho avuto un'antipatia a pelle perchè non ho trovato stimoli a cui appigliarmi per proseguire la lettura. Ho riscontrato un andamento lento che poco si confà alla narrativa thriller. Cò che mi dispiace maggiormente è che ho sentito parlare molto bene di quest'opera e dell'autrice e anche la sinossi l'ho trovata interessante, motivo che mi ha spinto ad acquistare  il libro, ma purtroppo la "prova su strada" non è andata a buon fine.
Ora che mi ritrovo davanti un entusiastico servizio di ben 6 pagine con tanto di intervista esclusiva a Fincher riguardo all'adattamento cinematografico del romanzo, sulla mia rivista preferita, non posso fare altro che dare immediatamente una seconda possibilità a Gillian Flynn, perchè, se il regista di "Fight Club" ha creduto in lei, chi sono io per non farlo? Spero di ricredermi fortemente su questo libro e spero di farlo prima del 18 Dicembre 2014, data della distribuzione italiana del film.

Vengono promessi innumerevoli colpi di scena, quindi la materia prima per entusiasmarmi pare esserci, ora spetta solo a me issare l'ancora e navigare fino alla deriva dei sensi.
Vi aggiorno appena ritrovo la rotta!

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