Amore Carne un film di Pippo Delbono

Creato il 06 giugno 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Nel corso dei viaggi, la piccola camera o il telefonino di Pippo Delbono catturano momenti unici, incontri ordinari o straordinari. Da una camera d’albergo a Parigi ad un’altra a Budapest, i percorsi intrecciano un tessuto del mondo contemporaneo. Insieme a tutti questi testimoni, alcuni famosi, altri no, che dicono o danzano la loro visione dell’universo. “Amore Carne” film “intimo che abdica la ‘distanza’ e avvicina la realtà per essere nelle cose” è un viaggio in soggettiva dentro e fuori di sé, passando per l’addio a Pina Baush, incontrando Tilda Swinton e Marisa Berenson, accompagnato da Marie-Agnès Gillot étoile all’Opéra di Parigi e i suoi inseparabili Bobò e gli straordinari musicisti Alexander Balanescu e Laurie Anderson.

Già presentato con successo al Festival di Venezia, “Amore Carne” uscirà in sala il 27 giugno distribuito dalla Tucker Film (e in contemporanea in Francia).

Pippo Delbono è un vulcano in piena attività: artista eclettico riconosciuto internazionalmente, ha in questo momento tanti e tali progetti in corso che è difficile stargli dietro. Un artista che sembra esplodere in tante forme ma che ha in realtà una identità ben precisa e riconoscibile. Da poco visto a Cannes, protagonista del film francese che ha chiuso la Quinzaine “Henri” di Yolande Moreau, in cui lui è Henri e nel film di Valeria Bruni Tedeschi, “Un château en Italie”, con una partecipazione straordinaria, Delbono sta ultimando il montaggio di un nuovo film “Il sangue”, che racconta l’incontro con l’ex brigatista Giovanni Senzani, ed ha appena debuttato a fine maggio con “Orchidee”, l’attesissima sua nuova creazione teatrale, che sarà in autunno allo Strehler di Milano, all’Argentina di Roma e poi a Parigi.

Ma è il 27 giugno la sfida più grande: portare in sala il suo film girato con un telefonino “Amore Carne” in contemporanea in Italia e Francia. Eppure, un filo conduttore lega tutte queste sue ultime esperienze artistiche: sua madre. Con lei Pippo dialoga in cucina in “Amore Carne”, ed è al suo capezzale in “Il sangue”. Di lei si parla nella performance “Mia madre e gli altri”, che debutta in Francia a novembre a Bayonne, e che a febbraio diventerà anche un libro omonimo edito da ActSud. Pubblicamente non voleva che fosse troppo esplicito il suo essere omosessuale, sieropositivo e buddista. Aveva paura che sua madre ne soffrisse. Convinto che delle tre cose la più dolorosa fosse scoprire che non era cattolico… Poi l’estate scorsa lei se n’è andata. E Pippo ora racconta di sé tutto, senza più timori e indugi, spietato con se stesso e con il mondo, ma sempre, sempre, prendendosi in giro con grande autoironia…

Fonte: studio Punto e Virgola


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