Amore, cucina e curry ( 2014 )

Creato il 12 marzo 2015 da Bradipo
La famiglia di Hassam, giovane , talentuoso cuoco indiano è costretta a fuggire dall'India per ragioni politiche, un incendio doloso ha ucciso la madre e dopo un lungo pellegrinare per l'Europa decidono di trasferirsi in un piccolo paese della provincia francese, Saint-Antonin-Noble-Val. Assieme alla famiglia decide di rilevare un vecchio casale abbandonato per farne un ristorante indiano ma scelgono una location che è proprio di fronte a un ristorante stellato, appena fuori città . E l'acidissima proprietaria, Madame Mallory non la prende benissimo.
Ma Hassan ,che ha un debole per Marguerite, una delle chef della brigata della cucina di Madame Mallory, affina le sue capacità e fa carriera. 
E con Madame Mallory scoppia la pace...
La carriera americana di Lasse Hallstrom si è sempre segnalata per una cura della forma che spesso ha rasentato il manierismo, costellata di film più o meno riusciti proprio in funzione dell'equilibrio o meno che trovava tra la forma e la sostanza.
E molto spesso l'accademismo faceva rima con noia pura, sensazione di vuoto pneumatico, insomma un film che era come una bella confezione regalo in cui il contenuto non valeva neanche un'unghia del contenitore.
Però ne ha fatti di bei film, penso per esempio a Buon compleanno Mr Grape .
Ma anche a Chocolat, piccolo film in cui questa cura per la forma diventata architrave portante di una storia in cui faceva capolino anche la magia di un'ambientazione fiabesca, un piccolo borgo francese che sembrava fuori dallo spazio e fuori dal tempo.
Dopo quasi quindici anni Lasse Hallstrom ritenta il colpo con questo Amore , cucina e curry ( brutto titolo italiano del ben più calzante The Hundred Foot Journey, la distanza, trenta metri tra i due ristoranti rivali, separati solo da una stradina di campagna ), film ambientato in un piccolo paesino francese che sembra una bomboniera e incentrato sul cibo, un po' come Chocolat .
E come quello ha un po' la strutturazione della fiaba, la storia di Hassam è il sogno di ogni cuoco ma in più c'è l'ingrediente segreto, quello che il giovane indiano non riesce a trovare in nessuno delle fantastiche materie prime che usa o nelle magnifiche spezie con cui armonizza i suoi piatti: l'amore.
L'amore per la propria famiglia e l'amore per la bella Marguerite, la volontà di essere profeta in patria ( acquisita), la cura certosina con cui prepara le sue pietanze, un vero e proprio atto di amore immortale verso il cibo.
Ecco se fosse in degustorama il film sarebbe perfetto perché visto a stomaco vuoto determina una certa produzione di succhi gastrici: i piatti che vengono mostrati vien voglia di assaggiarli, di sbocconcellarli, di odorarli.
Un po' come vedere una puntata di Masterchef girata in 35 mm.
Però qui alla bisogna si presta una superba Helen Mirren, che crea una Madame Mallory perfida ma di classe e Om Puri, attore indiano dalla gestualità sovrabbondante , un po' come la sua figura.
La storia d'amore tra Hassan e Marguerite è tenuta saggiamente sullo sfondo per non rendere il tutto troppo stucchevole, Om Puri viene utilizzato come motore comico della vicenda e come trait d'union tra l'anima bollywoodiana del film e quella occidentale, il film sembra avere un'anima europea, fino al midollo.
Ce l'ha in sostanza ma la produzione è del tutto americana.
Quindi parliamo di una sofisticazione in piena regola.
Ma stavolta è ben fatta.
Ogni tanto fa bene vedere questo tipo di film , con il loro tono fiabesco ti aiutano a sorridere alla vita.
Almeno un po'.
PERCHE' SI :  ottimi duetti Helen Mirren / Om Puri, una fiaba raccontata in bello stile, ambientazione notevole, stimola la produzione di succhi gastrici.
PERCHE' NO  : è un po' una copia di Chocolat, da vedere a stomaco pieno, la verosimiglianza non è il suo forte
( VOTO : 7 / 10 )

 

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