Forse l’assessorato all’Ambiente si salva. Che i politici di maggioranza abbiano rivisto la questione ambientale dandole quell’importanza che merita? Che la difesa del territorio sia diventata finalmente una prerogativa irrinunciabile per una Regione come la nostra (ma lo sarebbe per tutte) che vuole vivere principalmente di turismo? Con l’uso che ne ha fatto la precedente assessora, Manuela Zublena, l’assessorato poteva benissimo essere incorporato a quello dei Lavori pubblici: centraline a go-go, pirogassificatore, strade, ampliamento di immobili ecc ecc… tanto che veniva naturale vederlo scomparire, ma ora si riesamina la faccenda. Dunque perché? L’amore verso la natura non c’entra, il sentimento che anima la poltica è quello dei rapporti di forza fra i due partiti di maggioranza: Union e Stella alpina. Quest’ultimo vuole tre posti apicali e con sette assessorati e due presidenze sono, per l’UV, troppi. Se gli assessorati rimanessero otto si conserverebbe l’attuale pallottoliere e quindi la proporzione sarebbe accettabile. Grande amore verso la natura quello che nutre l’anima dei nostri autonomisti.