Amore e libertà.

Da Oliviabluebell
Capita che il week end scorso si sia scatenata una conversazione riguardante l'amore e la libertà. Chi sosteneva che se sei in una relazione non sei più libero di fare certe cose, altri che sostenevano che amare qualcuno vuol dire lasciarlo libero di scegliere, non porgli dei paletti, in nome di quella fiducia che dovresti avere nei suoi confronti.
Personalmente, ho sempre creduto che amare una persona significhi innanzitutto rispettare la sua individualità e, in quanto tale, cercare di non porgli dei limiti in nome della gelosia o del fatto stesso di stare insieme.
Ci sono delle cose che oggettivamente non si possono fare se hai al tuo fianco qualcuno, e in questo rientra il flirtare con altre persone et similia, innanzitutto per rispetto verso l'altro/a.
Ma quando si tratta di mantenere i propri spazi, la propria individualità e indipendenza all'interno della coppia, be', io sono per il vivi e lascia vivere.
Essendo una persona particolarmente indipendente non potrei sopportare di non poter più dire "il prossimo week end parto e vado a trovare questa mia amica qui o là" oppure "stasera vado al cinema da sola" o ancora "esco con le mie amiche a far bagordi" o" prendo la macchina e mi faccio un pomeriggio a zonzo per i fatti miei".
Se ami qualcuno non lo opprimi, non gli costruisci una gabbia di cristallo in cui esiste solo un noi e non più un io. Perchè, fino a prova contraria, una coppia è formata da due persone, è un 1+1 che fa sì 2, ma sempre 1 più 1 rimane.
Il rovescio della medaglia di questo atteggiamento molto "libero" è quello di essere poi vista come troppo buona, una che accetta tutto e un pochino anche fessa.
Ma serve davvero fare scenate di gelosia? Controllare email e/o cellulare? Porre degli out-out, tipo o questa tua amica o me oppure o gli amici in generale o me?
Secondo me no.
E lo dico per il semplice fatto che se venisse fatto a me un ragionamento di questo genere, quasi per ripicca e per ribellione io farei tutto il contrario e si innescherebbe semplicemente un vortice di ripicche che farebbe solo del male ad entrambi.
Ma l'essere portati all'ascolto e alla comprensione è un tratto del carattere che non tutti hanno e quindi non tutti capiscono.
Se la persona con cui stai ti fa capire di essere in un periodo di difficoltà, spiegandoti in questo modo certi suoi atteggiamenti che ti hanno sempre fatta innervosire, perchè dovresti essere troppo buona se ti ci siedi di fronte e cerchi di ascoltare, di capire invece di andare avanti come un caterpillar e mollare tutto su due piedi solo perchè non capisci subito tutto al primo colpo?
Le persone non sono mai facili, così come non lo sono, di conseguenza, le relazioni.
L'unico modo che ho trovato per far funzionare l'ingranaggio è una buona dose di pazienza, voglia di ascoltare e cercare sempre di mettersi nei panni dell'altro.
E allora perchè la gente mi guarda strana?