Amore e paradossi

Creato il 18 dicembre 2012 da Viadellebelledonne

ALESSANDRO: – Forse ci potremmo sposare, Manuela?

MANUELA: – Non credo, Alessandro.

ALESSANDRO: – Allora vivere assieme?

MANUELA: – Non ci penso neppure!

ALESSANDRO: – E perché?

MANUELA: – Non lo so, non me lo so spiegare, ma qualcosa dentro mi dice di no.

ALESSANDRO: – Falla tacere!

MANUELA: – È il mio buon senso, suppongo.

ALESSANDRO: – Non si accorda col mio. Il mio direbbe che se due persone…

MANUELA: – Diciamo che se non ti amassi potrei anche dirti di sì. In fondo, Alessandro, sei la persona con cui passerei più volentieri il resto della mia vita.

ALESSANDRO: – Scusa… non ho ben capito… hai detto che mi diresti di sì se non mi amassi? Ma che discorsi sono questi !?

MANUELA: – Diciamo che in quel caso sarebbe più prudente. Converrai che, se un amore non c’è, non può neanche finire.

ALESSANDRO: – È evidente…

MANUELA: – Si dice che è terribile quando un amore finisce…

ALESSANDRO: – Beh sì , qualche volta… ma io conosco un sistema…

MANUELA: – Lo so…ma funziona solo per te… io non sarei così brava…

ALESSANDRO: – Innamorarsi è un rischio. Ma è nella natura del cose. Tu non puoi cambiare la vita.

MANUELA: – Sai che ho letto che l’innamoramento dura da sei mesi a due anni?

ALESSANDRO: – E  chi lo diceva?

MANUELA: – Qualche sociologo o psicologo non so… Secondo te non è vero?

ALESSANDRO: – Non sono prevedibili i tempi…

MANUELA: – Comunque ho sentito spesso dire che… prima ci si innamora (ed è un sentimento che ti fa sentire un dio, che ti fa toccare un cielo con un dito, che ti fa saltare oltre a mille ostacoli, insomma una specie di estasi…) e poi viene l’amore (che è impegno a occuparsi di qualcuno per tutta la vita… insomma una palla tremenda…)

ALESSANDRO: – In che senso?

MANUELA: – Mah.. un impegno dev’essere di una noia mortale… e in più, e questo è il lato peggiore…non si possono contrarre, per ipotesi, altre patologie del tipo innamoramento, che era quello che ti produceva l’estasi&compagny, quindi secondo me…

ALESSANDRO: -?

MANUELA: – Bisognerebbe vietare il matrimonio per legge.

ALESSANDRO: – E perché?

MANUELA: – Perché se “l’innamoramento era la felicità…” il matrimonio te la impedisce, è evidente.

ALESSANDRO: – Sembra un ragionamento. Ma non c’è società che non abbia al suo fondamento…

MANUELA: – Un tempo i matrimoni erano combinati. Deliberatamente senza amore.

ALESSANDRO: – Non dirmi che era meglio!

MANUELA: – Veramente Fromm dice…

ALESSANDRO: – Sostiene che era meglio una volta?!

MANUELA: – Non proprio… però… senti… Fromm sostiene che l’uomo di oggi non dà la colpa a se stesso se un amore finisce. Pensa che sia finito perché non ha trovato il partner giusto, e si mette alla ricerca di un altro.

ALESSANDRO: – Per constatarlo non occorre essere Fromm. E con questo?

MANUELA: – Fromm dice anche: l’amore è fusione, è dono di sé, della propria gioia, della propria tristezza, della propria allegria, della propria disponibilità, e per natura produce amore.

ALESSANDRO: – Vabbé  e se l’altro è uno …?

MANUELA: – Mah… non saprei…però non era questo che volevo dirti… mi sa che ho perso il filo… Ecco, ritorno a quello che stavo spiegandoti … Hai letto la Carta di diritti americana?

ALESSANDRO: – Certamente. E allora?

MANUELA: – Si dice che l’individuo ha diritto alla felicità.

ALESSANDRO: – Solo gli Americani possono essere così ingenui. Noi siamo, come diceva Omero, mortali infelici…

MANUELA: – Lascia perdere Omero. Torniamo a noi. Il matrimonio, che ti  impedisce possibili felicità,  andrebbe vietato per legge.

ALESSANDRO: – Ah ah ! Con i tuoi ragionamenti astrusi mi fai ridare! Allora, quando ci sposiamo?

MANUELA: – Ma come te lo devo spiegare?  Se almeno non ti amassi… in quel caso ci sarebbe anche qualche possibilità… Tu sei una persona deliziosa… in tutti i sensi… direi stupenda… mi piaci tanto che mi fai impazzire…

ALESSANDRO: – Impazziamo impazziamo…

MANUELA: – Dicevo per dire…

ALESSANDRO: – Facciamo per fare…

MANUELA: – Non facciamo un bel niente. Ascoltami…

ALESSANDRO: – Un’altra teoria?

MANUELA: – No, una domanda.  Sei d’accordo che l’amore segue una parabola?  Inizia,  cresce poi decresce ed è la fine…Rispondimi…

ALESSANDRO: – Che fai? La Tamaro? Ma quella parlava col cane…

MANUELA: – Dai, dimmi la verità!

ALESSANDRO: – Io dico sempre la verità!

MANUELA: – Non è vero! Dici anche bugiole… Le elenco?

ALESSANDRO: – Lascia perdere. In amore non è la verità che importa. Se dici la verità potresti perdere la persona che ami e allora…

MANUELA: – Ecco, anche questo non mi va dell’amore: barare, sedurre… l’amore è un gioco disonesto… io me ne lavo le mani…

ALESSANDRO: – Non sei coerente! Hai appena detto che… beh, lasciamo perdere… Manuela, ascoltami, rispondo alla tua domanda.

MANUELA: – Quale domanda?

ALESSANDRO: – Quella che mi hai appena fatto… la parabola…

MANUELA: – Ah sì! Rispondi e dì tutta verità!

ALESSANDRO: – Tutta la verità… nient’altro che la verità…spergiuro.

MANUELA: – Fai la persona seria!

ALESSANDRO: – Sono serissimo: dunque…Sì,  lo confesso, è vero:  la passione dura quello che dura… ma fin che dura…

MANUELA: – Hai vista che concordi con me? Allora non se ne fa nulla… se non c’è la garanzia che duri per sempre..

ALESSANDRO: – La vita è così… la vita non dà garanzie.

MANUELA: – Che brutta la vita!

ALESSANDRO: – Che ci vuoi fare?

MANUELA: – Mah.. non so… io quando mi guardo attorno e vedo le piante… bellissime e gli uccelli… e i prati in maggio…

ALESSANDRO: -?

MANUELA: – Tu non sai che splendidi sono i prati in maggio… ogni settimana c’è una fioritura diversa…

ALESSANDRO: – Effettivamente…Passo la mia vita a lavorare… vedo pochi prati…

MANUELA: – E il mare…  e le stelle… mi incanto a guardarle per ore… e i pesci… stravedo per i pesci…

ALESSANDRO: – Ma cosa c’entra tutto questo con noi?

MANUELA: – Adesso concludo… Non avere fretta! Quando vedo tutto questo, penso: Che bello! Il mondo è qualcosa di meraviglioso… Che creazione stupenda ! Poi però mi domando…

ALESSANDRO: -?

MANUELA: – Cos’è successo? Dev’essere capitata una defaillance, un momento di stanchezza, chissà…

ALESSANDRO: – Non capisco…

MANUELA: – Dopo aver fatto davvero un bel lavoro… tanto di cappello!…dev’essere successo che il settimo giorno… che so… un mal di testa, un malumore, una vocina che dentro gli diceva: dai, facciamola sta …

ALESSANDRO: – E allora?

MANUELA: – Dio ha detto: d’accordo, facciamola! E ha creato l’uomo: una cazzata solenne…

ALESSANDRO: – Ma non è vero!  Pensa a quanto di bene…

MANUELA: – E a quanto di male…Non so dove penda la bilancia. Ma non voglio filosofare. Concludo. Un diretto discendente di quell’errore sei tu.

ALESSANDRO: – Ecco, sempre mi offendi!

MANUELA: – Non volevo offenderti… anch’io discendo… tutti discendiamo…

ALESSANDRO: – Lasciamo perdere i paradossi, Manuelina, e dimmi invece che cos’è per te l’amore?

MANUELA: – Potrei risponderti  con Platone… una cosa tremenda… un dio che si insinua nel petto… qualcosa al di fuori di noi che ci penetra… ci snatura… ci rende parzialmente invalidi della nostra ragione… un mostro che è meglio evitare…

ALESSANDRO: – Sarà… ma, in concreto… chi  sfugge?

MANUELA: – Invece, secondo me, possiamo sfuggirgli…

ALESSANDRO: – In che modo?

MANUELA: – Inventiamo un nuovo tipo di rapporto.

ALESSANDRO: – Nuovo nuovo? Ma se in migliaia di anni non l’hanno ancora scoperto…

MANUELA: – Non mettere limiti alla mia fantasia…

ALESSANDRO: – E come sarebbe questo rapporto?

MANUELA: – Non lo so… non ho ancora provato…

ALESSANDRO: – Vorresti provare?

MANUELA: – Tu saresti perfetto.

ALESSANDRO: – Allora dimmi. Cosa  vorresti?

MANUELA: – Mah…intanto bisogna essere amici.

ALESSANDRO: – Noi lo siamo…

MANUELA: – E non raccontarsi bugie…

ALESSANDRO: – E vabbé!

MANUELA: – Poi bisognerebbe cercare di non amarsi…E sarà dura, almeno per me…

ALESSANDRO: – Ma a che pro?

MANUELA: – Mi sembra evidente. Per non smettere d’amarsi.

ALESSANDRO: – Beh, il fine potrebbe giustificare… E poi?

MANUELA: – Pppoi, non saprei..

ALESSANDRO: – Io avrei una mezza idea…

MANUELA: – Dilla…

ALESSANDRO:…(cerca di abbracciarla e baciarla)

MANUELA: – Speriamo bene… io voglio la mia tranquillità.

ALESSANDRO: – Sarai tranquilla.

MANUELA: – No… aspetta! Non sono mica tanto persuasa…  Ripeti: sei d’accordo con tutte le mie idee?

ALESSANDRO: – D’accordissimo. Dai non pensarci!

MANUELA: – Eh no! Forse adesso me lo dici così… perché vorresti… E poi magari, quando hai finito, cambi idea… Mi sa che  devo pensarci meglio…

ALESSANDRO: – Guarda che il tempo gioca a sfavore delle mie performances.

MANUELA: – Va là!  Non è quello che importa.

ALESSANDRO: – Che cosa vorresti?

MANUELA: – Prova a rispondere  tu al mio posto. Vediamo se indovini.

ALESSANDRO: – Ma ti sembra il momento? Non lo so. Però so con certezza quello che vorrei io in questo momento.

MANUELA: – Sei un essere semplificato come tutti i maschietti!

ALESSANDRO: – Mammmanuela…

MANUELA: – Che c’è ? Che cosa vorrei secondo te?

ALESSANDRO: – Se non fossi una persona gentile risponderei sgarbatamente.

MANUELA: – Edddai, rispondi!

ALESSANDRO: – Risponderò seriamente (e solo perché sono paziente): hai mai visto che un uomo capisca una donna? Per millenni sono stati a studiarle come esseri strani… attraenti perché misteriose, incomprensibili e strane. Adesso le donne hanno deciso di essere diverse… di farsi capire… di esprimere al mondo il loro mondo… Noi maschietti stiamo a guardare… cerchiamo di capire se ce ne verrà qualche vantaggio o se staremo peggio di prima.  In conclusione, non so dirti che cosa vuoi. Non riesco proprio a pensarlo. Non sono un indovino.

MANUELA: – Vieni qui tesoro.

ALESSANDRO: – Questo mi piace.

MANUELA: – Carezzami!

ALESSANDRO: – Oh adesso andiamo bene, Manuelì… Come mai abbiamo recuperato?

MANUELA: – Ancora…

…(abbracci vari)

MANUELA: – Voglio sedermi tra le tue braccia e essere risucchiata dentro di te…

ALESSANDRO: – Veramente ero io che volevo essere risucchiato…

MANUELA: – Sarai risucchiato…

ALESSANDRO: – Ah! Bene.

MANUELA: – Voglio sentire il tuo cuore che batte contro il mio senza la gabbia toracica in mezzo…

ALESSANDRO: – Ohibò!

MANUELA: – Tranquillo, non ti squarterò…

ALESSANDRO: – Avevo preso paura…

MANUELA: – Voglio sentire le onde del mare nelle tue mani…

ALESSANDRO: -…(meraviglia)

MANUELA: – Voglio vedere il luccichio delle stelle tra le perle del tuo sudore…

ALESSANDRO: – Ammappete!

MANUELA: – Tu rilassati, stenditi.

ALESSANDRO: – Sono disteso.

MANUELA: – Concentrati.

ALESSANDRO: – Con le stelle e le onde mi hai un pochino distratto…

MANUELA: – Fammi posto… voglio dormire dentro di te …

da “Il maschio ginagogico” di Marina Torossi Tevini



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