Amore Gastronomico

Da Anginapectoris @anginapectoris

Amore gastronomico
dal Blog: http://muddiki.blogspot.com/2008/02/amore-gastronomico.html

Era una sera senza grosse pretese,
uno di quei sabati alla fine del mese,
iniziato come al solito con una telefonata:
“compà, stasera a casa mia, che’ c’è la caponata”Tu eri lì, che assaggiavi il sugo,
Ti ho detto: “Ciao sono Mimmo l’amico di Ugo”
“Io Valentina, ma chiamami Vale,
assaggia qui, manca forse di sale?” 

Io appoggiai le labbra al cucchiaio,
immaginando un tuo bacio al sapore d’acciaio:
“Io aggiungerei forse qualche cappero…
… e magari giusto solo una puntina di zucchero!”

Fu lì che scoppiò la nostra passione
in quella cucina una sera d’estate,
mentre versavi gocce di limone
sulle patate dorate appena sfornate.

Ci amammo per mesi, sapendo di fritto.
Ogni boccone era un dolce spunto,
per rintanarci in quel monolocale in affitto
ed abbandonarci in un amplesso un po’ unto.

Ma la nostra passione, che una sera era nata,
una sera finì per un piatto di insalata
“C’è pure del formaggio greco si chiama feta,
sai, penso sia ora di metterci a dieta!”

Colonna sonora: Amore cannibale (Gianna Nannini)

se avessi saputo che eri cosi schizzinoso
non ti avrei mai detto “sei il mio moroso”
ma nonappena ho gettato la pancetta in padella
lasciando che si dorasse come una caramella
e ti ho detto che non c’è carbonara senza cipolla
il nostro amore è scoppiato come una bolla
hai gettato il nostro amore dalla finestra
come quella volta che ti portarono la minestra
sordo a scuse a baci e a pianti
non son riuscita a riconquistarti neanche con un Chianti
e or non mi resta che mangiar da sola il cioccolato
pensando a quanto era bello mangiarlo con te, o mio amato
dopo una guantiera di arancine alla carne
che se non le pucci nello zucchero non sai cosa farne
e tra un bombolone alla crema e un bignè
penso alla torta che mangiai con te
e quanto adesso sia brutto
sgranocchiare da sola lo strutto
il mio dietologo dice che è la cosa migliore
che sia per sempre finito il nostro amore
perche adesso è lui che per me cucina
lo amo, e non mi pesa stragli vicina
ti confresso pero che mi manca
non aver paura che,amandoci,mi ceda l’ancaamore mio, con te era diverso
ricordi quel filone di pane intero
che tra i tuoi rotoli di adipe avevi perso?
proprio non si trovava, che mistero! 

adesso non sbottono i pantaloni e passo dalle porte
ma tu mi manchi davvero,lo dico forte!
so che stai con una certa Valentina
ma sai che se amo so essere meschina
cosi alla sagra del maiale ho giocato un colpo basso
le ho detto: “ecco il numero del mio dottore,te lo passo!”


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