Amori cinefili: Michelle Williams

Creato il 21 marzo 2011 da Kelvin

Il tempo è dalla sua parte (non ha ancora compiuto trent'anni), e forse riuscirà a non farsi travolgere dal ricordo e dalla 'condanna' di essere stata la moglie e l'ultima compagna di Heath Ledger. Perchè Michelle Williams, per quasi tutti, è ancora nient'altro che la vedova del compianto attore australiano. Un fardello pesante da portare addosso, non solo dal punto di vista strettamente privato ma anche da quello professionale. Pochi, infatti, riconoscono questa biondina minuta, esile ma forte come l'acciaio, per le sue interpretazioni, che pure non sono da disprezzare, anzi.
Nata in un minuscolo e sperduto paesino del Montana, si trasferisce giovanissima a San Diego con la famiglia. La ragazzina è appena quattordicenne ma ha già le idee ben chiare: vuole lavorare nel mondo del cinema e Hollywood la nota quasi subito: prima una piccola parte in Baywatch e poi il debutto sul grande schermo con Lassie (1994) cui seguirà, l'anno dopo, il fanta-horror Specie Mortale, dove recita al fianco di un 'mostro sacro' come Ben Kingsley.
Ma la vera svolta professionale arriverà un paio di stagioni più tardi quando, appena compiuta la maggiore età, viene scritturata per il ruolo dell'inquieta Jen Lindley nel serial 'di culto' Dawson's Creek, dove per cinque anni entrerà nei sogni (più o meno pruriginosi) dei milioni di adolescenti che seguono il telefilm e trepidano per lei. Michelle interpreta la parte di una studentessa di città, sveglia, altezzosa e un po' antipatica, che si trasferisce nella piccola località di Capeside (Massachussets) per dare una svolta alla propria vita... qui l'amore tormentato per il protagonista della serie (James Van Der Beek) e la 'rivalità' con la compagna di scuola Joey (Katie Holmes, futura signora Cruise) le regaleranno una popolarità 'clamorosa', viatico per una 'vera' carriera nel mondo del cinema.
Nel 2004 viene infatti notata da Wim Wenders, che la scrittura per il film La Terra dell'Abbondanza, prima pellicola post 11 settembre sul tema, e le regala quello che a mio personale giudizio è ancora il ruolo più bello della sua carriera: quello di Lana, giovane orfana che torna negli Stati Uniti al cospetto dell'unico parente: uno zio paranoico e terrorizzato dagli attentati col quale inizierà un difficile ma costruttivo percorso di riavvicinamento, instradandolo verso una visione del mondo più giusta e tollerante. Michelle tiene testa magnificamente ad un 'animale da palcoscenico' come John Diehl, guadagnandosi l'apprezzamento anche da parte della critica cinematografica, generalmente sempre scettica verso coloro che vengono dalla televisione.
Il momento 'magico' della Williams sembra continuare inarrestabile, anche sul piano sentimentale: nel 2005 gira I segreti di Brockeback Mountain, sotto la guida di Ang Lee, interpretando la parte di Alma Beers, moglie del cowboy Ennis Del Mar impersonato da Heath Ledger. Il ruolo le vale la nomination all'Oscar come migliore attrice non protagonista e pure l'amore, non solo di scena, dell'attore australiano. Galeotto fu il set, insomma. I due convivono per un paio d'anni, mettendo al mondo anche una figlia, Matilda. Nel frattempo, nel 2006, ecco anche un piccolo ma significativo cameo nel film Io non sono qui di Todd Haynes, biografia musicata di Bob Dylan. Ma la gioia dura assai poco: dopo appena due anni arrivano la separazione, il divorzio, la tragedia: il 22 gennaio 2008 Ledger viene trovato morto nel suo appartamento, da solo, a causa di un'overdose di barbiturici. E' l'inizio di un periodo terribile per Michelle: dilaniata dal dolore, rincorsa dai paparazzi, devastata dalla dura battaglia legale per l'affidamento della figlia.
Ma la fibra è d'acciaio, come dicevamo. E Michelle trova la forza e la determinazione per proseguire la carriera: prima un ruolo nel torbido psico-thriller Shutter Island di Martin Scorsese, poi una splendida e sofferta intepretazione nel drammatico Blue Valentine di Derek Cianfrance, al fianco di Ryan Gosling: per lei è la seconda nomination all'Oscar e il punto di partenza per una seconda carriera. E forse di una seconda vita.
Coraggio Michelle.


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