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AMOUR Michael Haneke: recensione del film vincitore della Palma d’oro a Cannes – Alessandra Montesanto

Creato il 10 novembre 2012 da Milanoartexpo @MilanoArteExpo

AMOUR Michael  HanekeAMOUR di Michael  Haneke - recensione del film. Alessandra Montesanto (Amour è attualmente in programmazione ai cinema di Milano Anteo e Apollo) - Georges e Anne: volti solcati da rughe e corpi rallentati dal bagaglio di esperienze. Una vita trascorsa insieme, in compagnia l’uno dell’altra e della loro musica. Ma una nota stonata -  una mattina come tante altre, a colazione – spezza l’armonia  di una routine collaudata e di un affetto cementato. La malattia irrompe, sconvolge e stravolge le giornate, ma non scalfisce il sentimento. Il vecchio Georges deve prendersi cura della sua Anne, progressivamente paralizzata, e anche il loro microcosmo diventa sempre più buio e più vuoto, tanto che nemmeno la figlia Eva sarà ammessa al loro ultimo ballo. >>

Jean-Luise Trintignant e Emmanuelle Riva – entrambi attori-chiave della Nouvelle Vague – regalano espressioni e gesti al tema della dignità nel film Amour (semplicemente “amore”) di Michael Haneke, di nuovo vincitore della Palma d’Oro al festival di Cannes, dopo il premio per Il nastro bianco, ricevuto nel 2009.

AMOUR film Michael  Haneke
Il regista austriaco si conferma lucido e poco incline al sentimentalismo anche quando si accosta alla materia umana più fragile e delicata, quella fiaccata dall’età e dalla malattia. Le inquadrature, è vero, si soffermano sui comodini invasi dalle scatole dei medicinali; la fotografia cupa rimanda allo spettatore anche l’odore di stantìo degli ambienti, un odore che anticipa la fine; la cinepresa indugia nel mostrare mani tremanti e nel registrare parole balbettate. Ma non è Haneke a non fare sconti: è la vita stessa, o il destino che presentano il conto. E allora la pellicola – da molti considerata eccessivamente fredda e spietata – pone altri interrogativi di universale importanza: Può l’amore sconfiggere la morte? E, soprattutto, anche in prossimità dell’ineluttabile, si può agire il libero arbitrio? Haneke suggerisce una risposta, ma è solo la sua. Parla alla ragione, forse più che al cuore, comunque il pubblico – giovane e meno giovane – non può rimanere indifferente davanti alla precisione, scandita e geometrica, con cui sono stati calibrati gli elementi del Cinema: immagini, suoni e parole quasi a voler contenere una possibile esplosione di emozioni e di paure. Perchè la malattia fa più paura della morte che, spesso, è solo liberazione e pace.

Alessandra  Montesanto

Alessandra Montesanto

Alessandra Montesanto

Per scrivere ad Alessandra Montesanto: [email protected]

 

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Amour

Un film di Michael Haneke

AMOUR Michael  Haneke recensione
Con

Isabelle Huppert, Jean-Louis Trintignant, Emmanuelle Riva, Rita Blanco, Laurent Capelluto

Drammatico, durata 105 min. – Francia, Austria, Germania 2012.

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MAE Milano Arte Expo [email protected] ringrazia Alessandra Montesanto per la recensione del film AMOUR di Michael  Haneke.

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