TERRA RIBELLE, 2010
Regia di Cinzia TH Torrini, con Anna Favella (Elena Giardini), Sabrina Garciena (Luisa Giardini), Rodrigo Guirao Diaz (Andrea Cristofani), Fabrizio Bucci (Jacopo Vincenzi),Humberto Zurita (il Lupo), Fabian Mazzei (Lucio), Joaquin Berthold (Capitano Giacheri), Alessandro Bertolucci (Dottor Tonali), Ivana Lotito (Maria), Maurizio Mattioli (Achille Vincenzi), Sarah Maestri (Fiorella Cordelli), Mattia Sbragia (Conte Giardini).
Maremma,1867. Jacopo e Andrea sono due grandi amici fin dall’infanzia, anche se il primo è figlio del ricco possidente Achille Vincenzi, mentre il secondo solo un buttero che assieme alla madre ha sempre lavorato per il padrone.
Per acquisire un titolo nobiliare il padre di Jacopo combina il matrimonio del figlio con Luisa Giardini, figlia del conte Giardini, un nobile fiorentino caduto in disgrazia; col matrimonio la famiglia Vincenzi diventerà nobile, mentre Achille pagherà i debiti del conte salvandolo dalla rovina.
Ma quando le due famiglie si incontrano,cominciano i guai:Luisa si innamora del promesso sposo, ma Jacopo invece si invaghisce di Elena, la sorella minore della fidanzata.
Dal canto suo Elena si innamora, ricambiata, di Andrea; quando Jacopo rifiuta apertamente la fidanzata Luisa, questa inizia a covare un odio profondo verso la sorella, e quando Jacopo uccide accidentalmente il padre con Luisa e Andrea come unici testimoni, la donna prende la palla al balzo: se lui la sposerà lei dirà che l’assassino è Andrea.
Il giovane accetta e Andrea è costretto a darsi alla fuga…
Andato in onda nello stesso periodo in cui Canale 5 trasmetteva IL PECCATO E LA VERGOGNA con Manuela Arcuri e Gabriel Garko, doveva essere teoricamente la fiction sfidante della prima rete; in pratica, nonostante abbia ottenuto un buon successo di ascolti, a mio avviso non è altro che una replica in salsa ottocentesca dei difetti dell’altro sceneggiato.
Forse un punto in più per via della regia, come sempre competente, di Cinzia TH Torrini, glielo possiamo concedere; ma per il resto…sembrava un’alternarsi tra il festival delle papere (intese come grossolani sbagli storici e narrativi) e una riunione di beneficiari della legge Basaglia (con tutto il rispetto per il grande medico e per le persone che davvero hanno problemi di questo tipo).
Eh, si :perché non basta decidere di ambientare una data storia in una data terra, bisogna poi scegliere le ambientazioni giuste : io non me ne intendo molto, ma come è possibile che i butteri della Maremma dell’800 sono vestiti e appaiono come i contemporanei cowboy americani?!
A volte sembrava che fossero nelle lande selvagge del West o dell’Argentina; ed è ovvio, visto che gran parte delle riprese sono state effettuate proprio in quel paese, decisione motivata della regista in un’intervista dove asseriva che i paesaggi (della Maremma ottocentesca e dell’Argentina) erano quasi uguali ….sarà! Io non ne sono rimasta molto convinta, ma passiamo oltre.
Parliamo dei personaggi: la battuta di prima si riferiva ai continui e assolutamente improbabili cambiamenti d’animo dei personaggi nel corso di ; o almeno, dei personaggi principali.
Ad esempio, Jacopo e Andrea sono amicissimi da sempre, un’amicizia che ha superato per anni ostacoli come la diversità sociale, l’aperta disapprovazione del padre di Jacopo, il fatto che Andrea debba lavorare per vivere e l’altro no….e poi, all’improvviso, alla prima difficoltà (non di poco conto, sia chiaro), Jacopo non ci pensa due volte ad accusare l’amico per salvarsi?!
Oppure Luisa: da giovane donna sensibile e frustrata molto attaccata alla sorella, si trasforma improvvisamente in una donna terribile capace di tutto, anche di arrivare al ricatto e all’omicidio, per cercare di ottenere quello che vuole?! E ovviamente l’affetto per la sorella si trasforma in odio profondissimo….sarà che in una fiction tutto deve avvenire per forza in tempi brevi, ma qui si tratta di cambiamenti drastici in meno di mezz’ora! A tutto c’è un limite…
A un certo punto non c’entra nemmeno più di tanto nemmeno la bravura o meno degli interpreti; con un copione del genere credo che nemmeno Laurence Olivier ce l’avrebbe fatta. Detto cio’, non mi è parso che gli interpreti fossero particolarmente incisivi, se non nello mostrare le loro indubbie (per qualcuno, non per me; nessuno rientrava nei miei gusti) qualità fisiche.
Forse l’unica interpretazione decente la danno Maurizio Mattioli che dimostra, nonostante la sua notorietà in ruoli comici, di essere anche un buon attore drammatico, e Humberto Zurita (il Lupo)…e infatti vengono eliminati quasi subito entrambi….
La stori d’amore principale (tra Andrea ed Elena) non prende, rimane in superficie, forse più interessante il rapporto di odio tra Luisa e Jacopo con la presenza del terzo incomodo (non dico nulla ma chi l’ha visto ha capito a cosa mi riferisco), che dà vita a un’improbabile “menage a trois” che comunque non convince del tutto nemmeno preso coem esempio di cattiveria e perversione.
Altro difetto, comune a molte fiction, è l’eccessiva presenza di personaggi in poche puntate, di modo che molti vengono dimenticati/ trascurati causa eccessivo sovraffollamento: tra questi l’unico personaggio a mio avviso interessante, il Lupo. Comunque anche gli altri, compresi i protagonisti come abbiamo già visto, si salvino; aggiungiamoci le musiche assordanti e una parte gialla di ben poco interesse in quanto si finisce col capirci ben poco…il risultato è che, alla fin fine, ho continuato a seguire lo sceneggiato in skimming, giusto per vedere se si riprendeva o come finiva. Aspettandomi, sempre che saltasse fuori qualcuno gridando “Maremma maiala” o “Don’t cry for me Argentina”….”che c’entra”, direte voi? Nulla, ma se è per questo nemmeno molto del resto c’entrava qualcosa; alla fin fine non sarebbe stato poi così strano.
Molto, molto deludente considerato che la regista è la stessa di “Elisa di Rivombrosa”!
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