Il logo del Comitato Popolare per l’istituzione dell’Anagrafe Pubblica degli Eletti di Canicattini Bagni
“Se riuscissimo a raggiungere il nostro obiettivo, Canicattini Bagni sarebbe il primo Comune della Sicilia ad istituire un’anagrafe pubblica degli eletti. E’ un primato di cui potremmo andare orgogliosi tutti, cittadini e istituzioni”. Così i promotori della campagna “Canicattini per la trasparenza” commentano il successo che sta riscuotendo la loro iniziativa nel piccolo centro in provincia di Siracusa. Si tratta di una raccolta firme per presentare e far approvare in consiglio Comunale una proposta delibera che istituisca, appunto, un’anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati. Le sottoscrizioni dei cittadini sono davvero numerose e la raccolta proseguirà almeno per tutto il mese di novembre con il plauso anche delle istituzioni comunali.
L’ANAGRAFE DEGLI ELETTI – Uno strumento davvero fondamentale per la trasparenza delle istituzioni e dei suoi rappresentanti: “Chiediamo che siano messe in rete le informazioni sull’operato politico-istituzionale e sulla situazione economico-patrimoniale di tutti gli eletti in consiglio comunale e i nominati a qualsiasi carica pubblica per poterne conoscere scelte e comportamenti – spiegano i promotori. Tutto questo – continuano – dovrà avvenire attraverso la realizzazione di un portale sul sito del Comune che renda pubblici i dati riguardanti le loro presenze, il comportamento di voto, gli atti presentati, gli stipendi, i rimborsi e/o i gettoni di presenza, gli emolumenti, le consulenze e la dichiarazione dei redditi. Inoltre la nostra proposta prevede anche la pubblicità delle discussioni consiliari e di tutto ciò che concerne i bilanci, le nomine, gli incarichi esterni, le società interamente pubbliche e quelle partecipate, i dirigenti comunali insomma la pubblica amministrazione tutta”.
L’APPELLO AI CANDIDATI – Se Canicattini fosse il Comune pioniere nell’istituzione di un’Anagrafe pubblica degli eletti in tutta la Sicilia, un obiettivo ancor più ambizioso per il Comitato promotore sarebbe quello di fare da traino per altre città e altri enti territoriali. Ed è proprio in tal senso che si pronunciano i promotori: “Non basta essere delle isole felici, auspichiamo pertanto che quest’iniziativa trovi ampia diffusione e raccolga condivisioni anche al di fuori dei confini della nostra cittadina in modo che possa funzionare da modello per altre città. Inoltre, sfruttando il momento elettore in Sicilia e l’attenzione mediatica suscitata dagli ultimi scandali sui fondi regionali, tale proposta potrebbe conquistare uno spazio nel dibattito politico affinché i candidati possano farsene portavoce in ambito regionale. Si fa un gran parlare di codice etico ma quasi nessuno parla di trasparenza e specifica gesti concreti per attuarla. Questa è una proposta immediatamente realizzabile. Contiamo di partire dal nostro Comune per contaminare gli altri enti territoriali e i loro cittadini. Lanciamo quindi un appello a tutti i candidati alla regione affinché si attivino e si facciano portavoce di quest’importantissimo strumento.”
LA PARTECIPAZIONE COME RISPOSTA ALL’ANTIPOLITICA –L’anagrafe degli eletti non consente soltanto piena trasparenza sulle istituzioni e sull’attività dei suoi membri per prevenire forme di illegalità diffusa e di corruzione, ma garantisce, al tempo stesso, al cittadino il controllo diretto dei propri rappresentanti politici, favorendone la partecipazione alla vita pubblica. “Grazie alla tecnologia digitale e a Internet, è possibile riallacciare quel filo diretto tra elettori ed eletti, che una cattiva classe dirigente e, conseguentemente, una crescente disaffezione per le istituzioni, hanno in parte pregiudicato nel nostro Paese, a vantaggio spesso di una politica becera e opaca. La proposta del Comitato di istituire un’anagrafe pubblica degli eletti cerca di colmare proprio questo divario: si tratta di uno strumento di democrazia diretta “che pone il candidato e l’eletto sotto la lente dell’elettore”, per ristabilire il giusto rapporto tra istituzioni e cittadini, in modo che questi possano monitorare l’attività politica, le scelte e gli interessi di quelli che li rappresentano”.
Sono sempre di più le richieste di rinnovamento della classe politica che a gran voce si sollevano dall’opinione pubblica e che purtroppo, in mancanza di una reale alternativa, vengono disattese e trovano nelle ondate demagogiche dell’antipolitica la loro unica compensazione. Strumenti ed iniziative di questo tipo possono rappresentare l’unico vero argine al populismo di oggi: “Non possiamo lasciare il campo all’antipolitica che fa di tutta un erba un fascio, quella del “tutti a casa”, ma vogliamo puntare sulla meritocrazia, sull’incentivare e premiare quella parte di politica sana troppo spesso schiacciata da logiche di potere clientelari a cui non viene concesso di emergere per le proprie reali capacità. E’ questo il vero strumento per riconoscere e premiare i migliori, i più capaci e onesti”.
In effetti gli ultimi scandali sui fondi regionali vedono ancora una volta il sistema politico asservito a logiche spartitorie di risorse e spreco di danaro pubblico, allontanando maggiormente le persone dall’interesse per la politica. “Proprio per tale motivo da cittadini abbiamo deciso di scegliere come prioritaria per i prossimi mesi proprio questa iniziativa rispetto a qualsiasi altra perché riteniamo la questione della pubblicità della vita istituzionale elemento indispensabile e non più rinviabile per una partecipazione diretta alla vita democratica”.
Ma un primato, però, questa campagna lo ha già ottenuto: si tratta infatti della prima iniziativa di carattere popolare che i cittadini di Canicattini attivano per indirizzare le scelte della loro amministrazione comunale: “Ce lo consente l’articolo 10 dello Statuto comunale – spiegano i promotori – finora rimasto inutilizzato nonostante la sua grandissima importanza e la sua facile attuazione. Bastano solo 100 firme per presentare proposte all’amministrazione comunale. Speriamo che dopo quest’iniziativa i nostri concittadini utilizzino più spesso questo straordinario strumento di partecipazione. E’ stata scelta l’iniziativa popolare, anziché la presentazione diretta in Consiglio tramite uno o più consiglieri comunali favorevoli, proprio perché la campagna si prefigge anche come un momento di informazione ai cittadini dello strumento che, una volta approvato, avranno a disposizione, ma soprattutto di stimolo alla partecipazione politica nei confronti degli stessi che superi la concezione per la quale finite le elezioni si esaurisca il loro interesse per la gestione della vita pubblica”.
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