L'altro giorno ho seguito Piazza pulita, tema: il Movimento 5 Stelle e la democrazia interna.
Tutti avrete sentito parlare del famoso fuorionda di Favia, riportato in quella trasmissione, ma non voglio parlare di questo.
Qui sotto il video dell'intera puntata
Da 1h 23m 11s a 1h 36m 45s, ci sono tre interventi che secondo me inquadrano piuttosto bene la faccenda.
Il primo è l'intervento del professor Carlo Galli:
Condivido in pieno quando dice che i cittadini che votano Grillo non sono antipolitici, anzi, sono interessati alla politica quanto quelli che votano i partiti tradizionali.
Ancora mi è piaciuto quando, analizzando il consenso ricevuto da movimenti populisti che indicano vie di uscita alle crisi in maniera demagogica, sopperendo così all'inettitudine dei partiti, dice "a volte le cose vanno bene a volte molto male". E' vero e va tenuto ben fermo in mente.
Successivamente è il turno di Francesco Boccia, deputato PD.
Mi ha un po' infastidito il modo col quale ha scansato e non ha risposto alla domanda di Formigli.
Gli ha chiesto se fosse d'accordo che se la politica attuasse alcune delle cose su cui fa leva Grillo, riduzione numero dei parlamentari, privilegi, numero massimo di legislature, probabilmente arginerebbe il potere del M5S (argomentazioni, comunque, già sostenute da Renzi)
Risposta: "si parla poco di ciò che vuole il Movimento 5 Stelle, ad esempio la fuoriuscita dall'Euro."
Chissà come mai ha svicolato.. E comunque anche questo è un tema da tenere in considerazione (cioè l'analisi delle proposte del m5s)
Segue l'intervento di Mentana.
Secondo me ha centrato il punto: da un lato abbiamo una politica classica, di stampo novecenteco, dall'altro un movimento che raccoglie consensi tra le persone che non parlano piu la lingua novecentesca.
Se da un lato il dibattito è sempre stato "destra o sinistra", "libertà o uguaglianza", dall'altro i temi sono "democrazia dal basso", "legalità", "finanziamenti in politica".
C'è una lingua nuova che la politica classica non riesce (o non vuole) parlare.
Infine Telese critica i modi grilleschi, i toni violenti, e distruttivi
Io credo che se da un lato è vero che per farti notare devi alzare la voce, è anche vero che una volta che ti sei fatto notare puoi anche abbassare il tiro e darti una calmata.
Insomma, un fenomeno complesso, quello del M5S, non ancora chiaro, un po' fumoso.
Da un lato potenzialmente pericoloso, dall'altro potenziale molla per un radicale cambiamento dello scenario politico, cosa alquanto auspicabile.