Dottore, mi segue?
Succede che ho capito mentre guidavo in macchina l'altro giorno che bisogna crederci a certe cose, a certe stronzate. Volevo appuntarmi il pensiero per renderlo più stabile, per immobilizzarlo, ma poi non ne ho avuto tempo così lo racconto a lei adesso in maniera un po' più fumosa.
Dottore, il fatto è che la domanda che voglio pormi non è Ci credo? oppure Posso crederci?, ma è Devo crederci? E la risposta è sì perdio! Devi, stupida imbecille. Devi dire di sì alla vita, come faceva quel pazzo furioso, come Valeria che litiga con Riccardo e gli dice che Sì, perdio, lei ha un cuore e di smetterla di insultare sua sorella che a lui non ha mai fatto niente di male.
Ora non so neanche più bene a cosa mi riferissi dottore quando ho fatto quel pensiero, c'era un oggetto specifico nella mia mente ed ora tutto è invece rientrato in una categoria più generale, ma penso vada bene lo stesso, non crede anche lei?
Nel frattempo c'è un'altro pensiero che mi frulla nel gulliver in maniera più o meno costante, non è proprio un pensiero, sono parole lette in un libro recentemente che tornano ogni due per tre a disturbare la mia memoria. Queste parole sono: "Oh cagna impulsiva! impertinente svergognata! avventuriera sprovveduta!".
Cosa pensa che significhino, a chi pensa si riferiscano? Perché vede, conoscendo la situazione qual è, conoscendo tutto, lei mi viene a parlare di sogni, mi viene a parlare di Freud e della mia infanzia, ma dico! le sembro per caso una sprovveduta?! Io lo so chi è quella cagna, dottore, lo so bene, e non creda che mi lusinga farmi certe immagini in testa, ma davvero non ne posso fare a meno. Ora lei mi dica perché mai dottore non dovrebbe tornarsene da dove è venuta, mi dica dove sta la soluzione a questo guazzabuglio e non tiri in ballo né Freud né la box né questioni razziali perché di quelle non ho mai sofferto!