Anathema live @ Magazzini Generali (Milano) – 14 novembre 2010

Creato il 22 novembre 2010 da Marco4pres

Domenica 14 novembre sono stata ai Magazzini Generali a vedere, per la quarta volta, una delle mie band preferite: gli Anathema. È stato il più bel concerto degli Anathema che io abbia mai visto, perché non hanno proposto solamente le canzoni dell’ultimo album We’re Here Because We’re Here (2010), che è comunque un bel disco, ma hanno fatto anche molti pezzi vecchi, per un totale di 26 canzoni, molte delle quali io ho ascoltato abbracciata al mio dK… perché gli Anathema sono un po’ la nostra band!

Il concerto è stato aperto da tale Petter Carlsen, che ha iniziato verso le 19.50, con la sua bella chitarra acustica, quando ancora molta gente non era entrata o si faceva i fatti suoi. Musica in linea con quella degli ultimi Anathema, ossia tranquilla, lenta, che infonde serenità. All’inizio il pubblico non lo cagava granché, ma alla fine Petter riesce addirittura a farlo cantare insieme a lui e a farlo cantare anche quando lui se n’è andato.

Successivamente, arrivano i The Ocean, una band che io non ho apprezzato molto. La musica non era male, piena di tempi dispari e vagamente psichedelica, ma il cantante urlava e basta. Inoltre le canzoni erano spesso lunghe e, nonostante la musica non fosse male, non “diceva nulla”, nel senso che non trasmetteva niente e diventava spesso noiosa.

Alle 21.30, invece, arrivano loro… i fratelli Cavanagh (ben tre sul palco!) e il resto della band. Non ci credo… partono proprio con Deep, la prima canzone dell’album Judgment (1999), che è anche il primo disco che io ho ascoltato in assoluto degli Anathema. E non fanno solo Deep, ma anche le altre tre canzoni successive nell’album: Pitiless, Forgotten Hopes e Destiny Is Dead. Forgotten Hopes è la prima canzone di cui io abbia ricordo di quell’album, nel senso che quando sono andata al mio primo concerto degli Anathema, quella era l’unica canzone che mi ricordassi davvero e di cui sapessi il testo, e ha sempre avuto un posto privilegiato nel mio cuore. Non so bene perché, anche le altre canzoni mi piacevano; evidentemente mi ha ispirato quel qualcosa in più.
Durante tutto il concerto, la band tocca quasi tutti i loro album, a esclusione, come sempre, dei primi due album, Serenades (1993) e The Silent Enigma (1995), e, stranamente, di A Fine Day To Exit (2001). È un peccato che non vengano mai proposte canzoni da The Silent Enigma, perché è un gran bell’album, con canzoni splendide quali A Dying Wish, ma forse troppo gotico e troppo lontano dalle sonorità più recenti degli Anathema.
In ogni caso, propongono pezzi splendidi e, a sorpresa, anche Angelica, dell’album Eternity (1996), di cui solitamente non propongono nulla. Adoro Angelica, è una canzone leggiadra, che porta in sé un’aura di ineffabilità, come qualcosa che non appartiene a questo mondo e che noi possiamo solo ammirare.
Un altro album di cui fanno diverse canzoni è Alternative 4 (1998), di cui propongono ben sei pezzi! Immancabile, ovviamente, è Inner Silence, una canzone tanto breve quanto intensa, che già dalle prime note ti fa commuovere. Quando si ascolta questa canzone, l’unica cosa sensata da fare è sedersi o sdraiarsi, chiudere gli occhi e lasciarsi andare alle note, dimenticando tutto ciò che ci circonda. Immancabile è anche One Last Goodbye, che insieme a Inner Silence, costituisce una delle canzoni più tristi degli Anathema, ma che tutti conoscono a memoria e che tutti amano. Diciamo che è un must, e gli Anathema non hanno mai mancato di suonarla a ogni concerto. È una canzone triste, ma perché è piena di sofferenza e dolore. Si piange per la perdita di una persona molto cara, che costituiva una parte molto importante nella vita dei fratelli Cavanagh, ovvero la loro madre. Chiunque ascolti questa canzone non può rimanerne indifferente, soprattutto se si è vissuta l’esperienza di perdere qualcuno che amavamo molto. La voce di Vincent soffre insieme alla musica, e ogni volta che la canta, mi trasmette sempre quel senso di impotenza per non poter far nulla per ridargli indietro quella donna tanto amata. I Magazzini Generali hanno cantato tutti insieme questa canzone, anche quando Vincent smetteva di farlo, lasciando a noi l’onere, ma soprattutto l’onore e la voglia di portare avanti la canzone. Applausi e commozione alla fine…

Da ricordare che alcune canzoni sono state cantate insieme a Lee Douglas, sorella proprio del batterista degli Anathema, John Douglas (si fa tutto in famiglia negli Anathema ), che presta la sua bella voce in diversi pezzi dal 2000 fino ad oggi, ovvero dall’album A Fine Day To Exit, e viaggia spesso (se non sempre) in tour con gli Anathema. Inoltre, tre canzoni sono state cantate e suonate solo da Danny, come spesso succede ai loro concerti: Flying, Wish You Were Here, cover dei loro più grandi ispiratori, i Pink Floyd, e Are You There.

Ciò che mi è sempre piaciuto degli Anathema, a parte la musica, era anche la loro semplicità. Sono ragazzi dolci, che non si sentono degli dèi scesi sulla Terra, nonostante stiano su un palco, e hanno sempre un sorriso gentile per il pubblico. Sarà anche il tipo di musica che fanno, non lo so, ma ogni volta sono sempre tranquilli, che si godono il momento del concerto, e si vede che gli piace. Inoltre, secondo me, ogni volta che vengono in Italia (perlomeno a Milano) hanno sempre degli aficionados particolari: noi fan degli Anathema non saremo tanti (anche se il locale era abbastanza pieno), ma li amiamo alla follia, senza mezzi termini e senza “Mah… sì, non mi dispiacciono…”. Li adoriamo, punto.

In conclusione: concerto spettacolare, ottima la scelta delle canzoni e un applauso particolare a Vincent, che nonostante non stesse bene, ha suonato e cantato per ben due ore e un quarto! Già era il mio preferito, con i suoi bei riccioli castani e il sorriso dolce… che tenero!

Ecco la scaletta:

  • Deep (Judgment)
  • Pitiless (Judgment)
  • Forgotten Hopes (Judgment)
  • Destiny Is Dead (Judgment)
  • Angels Walk Among Us (We’re Here Because We’re Here)
  • Presence (We’re Here Because We’re Here)
  • A Simple Mistake (We’re Here Because We’re Here)
  • Balance (A Natural Disaster)
  • Closer (A Natural Disaster)
  • A Natural Disaster (A Natural Disaster)
  • Empty (Alternative 4)
  • Lost Control (Alternative 4)
  • Destiny (Alternative 4)
  • Inner Silence (Alternative 4)
  • Get Off Get Out (We’re Here Because We’re Here)
  • Universal (We’re Here Because We’re Here)
  • Hindsight (We’re Here Because We’re Here)
  • Judgement (Judgment)
  • Flying – solo Danny Cavanagh (A Natural Disaster)
  • Wish You Were Here – solo Danny Cavanagh (Pink Floyd cover)
  • Are You There – solo Danny Cavanagh (A Natural Disaster)
  • Parisienne Moonlight (Judgment)
  • Angelica (Eternity)
  • One Last Goodbye (Judgment)
  • Shroud of False (Alternative 4)
  • Fragile Dreams (Alternative 4)


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