Anche Flexcoin chiude. Bitcoin, moneta virtuale o danno reale?

Creato il 04 marzo 2014 da Franzrusso @franzrusso

La brutta vicenda di Mt. Gox ha sicuramente dato un duro colpo ai BitCoin, moneta virtuale in forte ascesa fino ad oggi, che ora è seriamente messa in discussione. Cerchiamo di capire meglio cosa sono i BitCoin e cosa ha comportato questa vicenda, chiedendoci se siano una moneta virtuale o un danno reale. E intanto anche Flexcoin chiude per attacco hacker

A call center has been established to respond to all inquiries. The call center is planned to start on March 3, 2014. All inquiries to MtGox Co., Ltd. should be made to the following telephone number:

Telephone number: +81 3-4588-3921
Working hours: Monday to Friday 10am to 5pm (Japan time)

Please refrain from contacting the office of the supervisor/investigator.

E’ iniziato tutto così, in un normale pomeriggio di trading forsennato in cui una delle più grosse piattaforme di scambio per BitCoin è caduta in disgrazia. Gli avventori di Mt.Gox si sono trovati l’avviso riportato qui sopra e oggi cercare la piattaforma del sito su Google rimanda ad una pagina ancor più inquietante, scritta in buona parte – la prima parte! – in giapponese. Ora, se mai vi è capitato di fare investimenti potreste avere idea di ciò che sto per spiegare; ma se non avete mai fatto investimenti, la chiusura dell’Mt. Gox è un po’ come se nel pomeriggio la Borsa di Milano chiudesse per bancarotta e portasse via con sé anche tutta la liquidità degli investitori. Stiamo parlando di una situazione talmente concreta e così poco virtuale, che il tribunale di Tokyo in poche ore ha ricevuto ed accettato la richiesta di bancarotta.

La difficoltà capitata sulla piattaforma pare essere un complesso attacco hacker, che rimanda quindi ad un problema di sicurezza male gestita. Tuttavia, ci si chiede come una transazione di circa 800,000 BitCoin [473 milioni di dollari] possa avvenire senza lasciare traccia, poiché il trasferimento di BitCoin include l’aggiunta di una firma digitale a sigillo ma anche la verifica da parte di un “minatore” che la suddetta operazione sia corretta.

[Per avere una idea più chiara di cosa siano i BitCoin, guardate il video qui in basso, molto esplicativo].

Mark Karpeles, ex CEO di Mt. Gox, aveva infatti bloccato il 7 febbraio subito le transazioni, sperando in una falla del sistema, ma ahimè così non è andata. Una seconda alternativa, proposta da Reuters, è la solidità della società. Mt. Gox avrebbe infatti un passivo di 174 milioni di dollari a fronte di 32 milioni circa di attivo. Potrebbe anche essere una situazione dettata dalla instabilità finanziaria della Mt. Gox che ha portato i proprietari a muovere le cose in modo poco trasparente.

Le autorità del settore iniziano quindi, e aggiungerei finalmente, a preoccuparsi di una regolamentazione a livello globale, nonostante la perdita dell’80% su di una piattaforma non abbia intaccato il valore assoluto del BitCoin. E questo è già un ottimo punto di partenza per cominciare a parlare di vero mercato.

Mentre scrivo inoltre questo articolo, anche FlexCoin – un’altra piattaforma sulla quale era possibile scambiare BitCoin – chiude i battenti:

Flexcoin will be shutting its doors. http://t.co/SoigZa3WtS

— flexcoin (@flexcoin) 4 Marzo 2014

Entrando nel loro sito si scopre tuttavia che, a differenza di Mt.Gox, qui abbiamo un account dal quale i BitCoin sono partiti non conosciuto ma due indirizzi ben noti sui quali i liquidi sono confluiti. Non c’è un numero di telefono da chiamare, perché i clienti saranno contattati uno ad uno per “verificare la propria identità” (e possibilmente scoprire chi siano i proprietari di suddetti contenitori di BitCoin). L’account Twitter di Flexcoin rimarrà aperto, proprio per dare maggiori informazioni in merito allo svolgersi delle ricerche.

Tuttavia scavando – non troppo nel profondo – dell’accaduto si scopre che il motivo per cui la società chiude è che la mancanza improvvisa di 896 BitCoin, circa 440 mila €, lascia la stessa senza risorse reali.

Comunicato dal sito flexcoin.com

La domanda che mi pongo dunque è la seguente: siamo consapevoli della reale valenza di questa moneta virtuale, che mette in ginocchio trader e società reali?


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