Da lo specchio del pensiero
C’è un gorilla, dal nome Koko, che ha un film preferito. Una pellicola che lo emoziona ogni volta che la guarda: Un tè con mussolini. C’è una scena in particolare, quella del bambino che deve dire addio ai suoi cari. Non appena arriva quel punto, Koko si volta dall’altra parte per non dover assistere al momento e sceglie le parole “Sad”, “Mother”, “Cry”, mostrando un’evidente aria triste nell’afferrare i vocaboli davanti a lui.