Anche Hemingway scriveva con il caldo, ma io non ho le sue capacità e non scrivo da Cuba.

Non si può invidiare il genio di chi è passato alla storia per il fatto che si condivide la stessa passione, lo scrivere, quando le capacità non sono le stesse.
Non sono il Salieri di Hemingway che, bene o male, sapeva suonare anche lui il pianoforte anche se non come Mozart.
Diciamo che so tenere in mano una penna, come Hemingway, addirittura sono avvantaggiato dal fatto di avere un pc a disposizione ma mi manca tutto il resto.
L’unica cosa che posso condividere con lui è il caldo ma sono anche cosciente che la differenza tra me ed Hemingway non è dovuta al fatto che lui scriveva al caldo di Cuba ed io in quello di Milano.
Anche se avessi il miglior condizionatore dell’universo l’unica cosa in cui lo potrei emulare sarebbero i punti e le virgole.
Tutto quello che ci sta tra l’uno e le altre farebbe comunque la differenza ed anche se bevessi mojito ad ettolitri non ci riuscirei comunque.
E’ solo un giro di parole per dire che sono fuso dal caldo e fatico a mettere insieme 4 righe.
Godiamoci almeno la caduta, prossima, di Gheddafi in attesa di vedere qualcuno in casa nostra che inciampa e sparisce.
In questo momento ci sono 32 gradi ed una umidità pazzesca.