Anche i dottori ce l’hanno – Arthur Hiller

Creato il 21 dicembre 2011 da Maxscorda @MaxScorda

21 dicembre 2011 Lascia un commento

Non fosse stato per Paddy Chayefsky, avrei continuato ad evitare un film con un titolo cosi’ che in originale suona piu’ dignitosamente come "The Hospital" e sono certo sia a causa di scelte commerciali assassine, che una pellicola del 1971 pluripremiata e anticipatrice di generi e situazioni, scelta dal Congresso degli Stati Uniti per essere conservata nell’archivio del National Film Registry, sia rimasta relegata nell’oblio senza alcuna distribuzione home-video e a memoria, senza passaggi televisivi degni di nota.
Herbert Bock e’ un arrivato medico responsabile di un importante ospedale, cinquantatreenne fresco di separazione e un gran desiderio di morire causa insensatezza della famiglia, del lavoro, dell’esistere come vuoto procedere nel tempo.
Intanto pero’ alcune strane morti sono piu’ che tragiche fatalita’ e coincidenze.
Premio Oscar per la sceneggiatura originale a Chayefsky e fu la sua seconda statuetta, in attesa della terza che arrivera’ con "Network" o l’italico "Quinto potere", nel 1976.
Chayefsky esce piano piano, qualche battuta qua e la’, rasoiate sferzate a chi capita, cinismo che si taglia col coltello ma niente in confronto ai monologhi che esplodono devastando il senso comune e il quotidiano intendere del quieto esistere. Siamo dannati questa e’ la verita’ e ci siamo infilati in questa situazione con tutti i piedi e un bel sorriso stampigliato sulla faccia. Impossibile uscirne quindi la consapevolezza e’ forse il solo possibile buon viso a cattivo gioco. La freddezza, ecco la sua carta vincente, la razionalita’ estrema supportata dal coraggio di non mentire mai, dal non nascondersi innanzi alle debolezze, a partire dalle proprie e anzi farne arma e non solo scudo contro il degrado del quale ognuno, senza eccezioni, e’ responsabile e la responsabilita’, parola maledetta ed esiliata tra le altre quali "dovere", "dignita’" e molte altre, sono cio’ che distingue l’Uomo dalla sua caricatura.
Straordinario, sotto ogni e ripeto, ogni punto di vista.
Molto buona la regia di Hill; qualche strano svarione fatto di teste mozzate e brutti posizionamenti di camera ma per il resto attualissimo, in uno stile fatto di lunghi piani sequenza e telecamera in spalla come riprenderanno poi i telefilm dei medici dagli anni ’90 in poi, i quali tornando a Chayefsky, devono anche la grammatica dei dialoghi in una struttura diciamo tecnica e razionale, vera e non verosimile posta in un centro per gli addetti ai lavori con una periferia aperta a tutti.
Non si faccia il mio errore, il titolo non centra, lo si dimentichi e si renda onore a una grande pellicola che nel complicato inizio degli anni ’70, seppe essere modello per stile tematiche nei decenni futuri.

Scheda IMDB


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :