Anche i poeti uccidono

Creato il 11 maggio 2012 da Misterjamesford
Autore: Victor GischlerOrigine: UsaAnno: 2004 (2008 in Italia)Editore: Meridiano Zero
La trama (con parole mie): Jay Morgan è un professore stagionale dell'Università dell'Oklahoma, non disdegna le nottate con le studentesse sfruttando il suo fascino di (ex) poeta, l'alcool e la vita da randagio.Jenks è un piccolo criminale di St. Louis agli ordini di Red Zach, del quale sognava di percorrere la carriera, e che ora vede come una minaccia al suo futuro.Attorno alle loro due storie, sogni infranti, aspirazioni letterarie e di letto, vite ancora da vivere ed altre destinate ad essere spezzate dalla crudeltà dell'Uomo, o semplicemente dal suo avido egoismo.Una sarabanda di letteratura e piombo che metterà i suoi protagonisti a confronto con se stessi, ma soprattutto con una vita pronta a schiacciarli come scarafaggi nel caso considerassero l'eventualità di una resa.Parola di vecchi lupi di mare come Fred Jones o il professor Valentine.

Chi frequenta il saloon da abbastanza tempo ben saprà del mio legame con Joe Lansdale, idolo totale del sottoscritto grazie alla meravigliosa saga dedicata a Hap e Leonard, persona squisita - ebbi l'occasione di fargli "da scorta" un anno e mezzo fa, quando presentò Devil red - nonchè simbolo di quel panesalamismo che tanto ha segnato la mia formazione degli ultimi anni, nella Letteratura come nel Cinema.Victor Gischler, personaggio sicuramente più "costruito" del vecchio Joe, rappresenta in qualche modo il migliore allievo della sua scuola: graffiante, ruvido, ironico, lo sceneggiatore di fumetti e romanziere si era già distinto da queste parti grazie alle due convincenti prove di Notte di sangue a Coyote Crossing e La gabbia delle scimmie, pur senza raggiungere ai miei occhi il livello del suo "maestro".Con Anche i poeti uccidono, però, mi sento di poter affermare che il salto di qualità si sia compiuto definitivamente - pur se, a livello temporale, non si tratti dell'ultimo lavoro dell'autore -: l'ambientazione universitaria e legata alla scrittura come mestiere ed "aspirazione", probabilmente molto in sintonia con l'esperienza di Gischler, l'aspetto fisico del protagonista Jay Morgan e la mescolanza con elementi tipicamente pulp rendono questo romanzo il più completo tra quelli tradotti in Italia del poco disciplinato Victor, una miscela esplosiva di azione, grottesco, noir e del buon melò da b-movie che tanto piacerebbe a Tarantino, il regista che vedrei meglio nel riproporre sul grande schermo uno script come questo.In una cornice che sa di Frontiera e contaminazioni fortemente rednecks, eppure quasi interamente inserita nel contesto di un campus sonnolento e allucinato - bellissimi i passaggi tra i corridoi della Albatross Hall che celano il nascondiglio del professor Valentine - all'interno del quale le vicende politiche legate a reading di poesia ed eventi mondani si mescolano a storie di sesso e vita che fin troppo spesso inghiotte chi aveva pensato di viverla a fondo - si pensi ad Annie Walsh e al suo cadavere, che da inizio a tutta la storia, o quasi, e a Lancaster, vittima come la stessa Annie di qualcosa di ben più grande di lui -, quest'opera sforna momenti assolutamente cult praticamente ad ogni capitolo, giocando i suoi assi sfruttando personaggi splendidamente resi come Jenks - che da bad boy diviene in breve una sorta di cucciolo che si finge arrabbiato per trovare il proprio posto nel mondo -, Morgan - una via di mezzo tra Hank Moody ed un outsider lebowskiano -, Wayne DelPrego - charachter in perenne crescita dalla prima all'ultima pagina della sua presenza - e l'impagabile, roccioso, gracile e "grantorinesco" Fred Jones, mio idolo totale nonchè personaggio preferito del romanzo, in bilico tra un misterioso passato al soldo del governo, il desiderio dei suoi sigari preferiti, un talento sorprendente per la poesia e una schiera di uomini "che risolvono problemi" pronti a scattare al suo comando.Molti i passaggi memorabili per un libro in grado di incollare alla pagina grazie ad un ritmo dal taglio clamorosamente cinematografico - soprattutto nel suo "montaggio" -, semplice e diretto come un cazzotto nello stomaco eppure in grado di far riflettere sulla grande possibilità del cambiamento, sulla vita e la voglia che dimostriamo di avere della stessa nel momento in cui mettiamo in gioco tutto per evitare di farci travolgere dagli eventi in cui ci butta senza troppi complimenti: una nuotata contro corrente in cui droga, sangue, morte, versi strampalati e mummie mescolano le carte e si giocano una mano contro il Destino, la colpa, il peccato, il perdono, gangsters dai vestiti appariscenti, detectives privati senza scrupoli e conventions dalle quali è difficile uscire indenni.Eppure, proprio dall'happening di Houston Morgan imparerà che tirare fuori la testa dal proprio rifugio può significare prendere in mano la propria esistenza, soprattutto se, dopo averlo fatto, si trova la forza di rimanere con la testa alta contro il cielo, respirando profondamente, pronti ad essere sopraffatti eppure consci che quello che si deciderà di fare ci renderà leggeri e liberi rispetto a qualsiasi sconfitta.In fondo, la poesia è anche questo: un modo davvero niente male per rialzarsi.O come dice il Professor Keating, per rimorchiare le donne.
MrFord
"Now I'm naked, nothing but an animal but can you fake it, for just one more show
and what do you want, I want change
and what have you got
when you feel the same
even though I know-I suppose I'll show
all my cool and cold-like old job."
Smashing Pumpkins - "Bullet with butterfly wings" -
 

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :